lunedì 28 febbraio 2022

ATTIVITÀ PROGETTUALE: REALIZZARE UN LIBRO

  E cominciamo a fare sul serio: lunedì prima ora in 2A io, Chiara e Matteo, ossia disciplina curricolare, potenziamento e sostegno insieme per lavorare con la classe a un progetto da anno di prova.

 Sarà un'attività importante e concreta, perché i ragazzi sono chiamati a realizzare un libro senza parole, un silent book.

 Abbiamo pensato a questa soluzione per coinvolgere le quindici personalità tra loro tanto diverse e distanti, quanto ricche e frizzanti: si tratta di realizzare ognuno una tavola su foglio A4 per poi assemblare il tutto, rilegato con tanto di copertina. 

 Idea buona, ottima direi, se non fosse per mettere d'accordo tutti e quindici gli alunni: tecnica, colori, soggetto, mano libera, strumentazioni varie e, soprattutto, il soggetto?

 Alla lavagna abbiamo fissato le varie idee e, eliminati facilmente scuola/amicizia/sport, siamo giunti ad una sofferta decisione: emozioni.

 Ogni alunno si appropria di un'emozione, per analogia o contrappasso, la trasforma in linee e colori su carta orizzontale. 

 In seconda battuta leggeremo uno di seguito all'altro il risultato, inventeremo la storia, arricchendola di peculiarità.

 Siamo al primo appuntamento con la progettazione e già sono provata.

 Un ulteriore aiuto ci verrà offerto dalla docente di Arte, Elena Raimondi, perché a lavorare insieme non si sbaglia mai.

Intanto grazie ai miei preziosi colleghi e compagni di viaggio, Chiara Bannella - inglese/potenziamento e Matteo Santori - sostegno.


domenica 27 febbraio 2022

CURRICULUM FORMATIVO

 Nel corso di questo anno di lavoro tanto intenso quanto ansiogeno devo documentare di tutto e di più, per dimostrare di essere all'altezza, di aver seguito e studiato, di aver imparato, di aver compreso e...
 Uno dei primi passi però è quello di compilare il curriculum formativo: fino ad un massimo di tre esperienze che posso "sfruttare" nella mia seconda vita, quella che avrei intenzione di onorare insomma. Tengo una certa età e di esperienze/fregature ne ho collezionate parecchie, ho scelto però i passi più interessanti, più felici e positivi del mio prima, ve li riporto e poi fatemi sapere cosa ne pensate.
 
Sono diventata una volontaria Nati per leggere Lazio a seguito di un corso di formazione di due giorni presso la Biblioteca Comunale di San Lorenzo nuovo, nel gennaio 2019. Due giorni di incontri, confronti, letture, laboratori e scambio di opinioni tra persone di ogni età, professione ed interessi lavorativi: tre le formatrici del Gruppo NPL con una grande passione da trasmettere, conoscenza e competenza nell'ambito dell'infanzia. A seguito di quel corso abbiamo costituito il Gruppo Volontari di Viterbo che ancora mancava nella nostra provincia: una decina di donne, di età diversa, occupazione diversa, ma accomunate dalla voglia di portare la lettura a misura di famiglia, nelle biblioteche, nelle strutture della ASL e in ogni altro luogo ci fossero bambini da zero a sei anni. Ho sempre messo a disposizione dei bimbi questa mia passione per gli albi, la lettura ad alta voce, la condivisione delle emozioni. E ancora ho molto da raccontare, ma soprattutto da imparare.

Ho sempre desiderato diventare una scrittrice, meglio ancora una giornalista, specializzata in costume e società. Ho potuto "coronare" questo sogno a costo zero aprendo un blog dal nome simpatico, che tradisce un poco l'idea iniziale. Con la mia Laurea in Conservazione dei Beni Culturali ho pensato di propormi come critica interessandomi e scrivendo di arte, mostre, maestri e tutto ciò che ruota intorno alla cultura, specialmente della provincia di Viterbo con un occhio alla Capitale. Poi il blog si è andato via via trasformando e da semplice giornale di Arte e Cultura è diventato il mio diario personale virtuale, la mia vita quotidiana raccontata con parole ed immagini ad un pubblico social sempre piú numeroso ed attento. Ho raccontato del mio Paesello, della mia famiglia, delle mie passioni e ultimamente sempre più frequentemente della vita scolastica, intrisa di idee, progetti, esperienze con i ragazzi, i colleghi, le famiglie.

La prima esperienza risale al 2005, ma ce ne sono state altre: ho insegnato italiano alle signore straniere dell'Est che lavoravano nel mio paese come badanti, conosciute attraverso i volontari della Caritas parrocchiale. Signore distinte, educate, dolci e dignitose, con la nostalgia di casa negli occhi, il desiderio di imparare, ma anche di evadere un poco dalla quotidianità della persona anziana da accudire. Si trattava di incontri settimanali presso la biblioteca comunale: ci riunivamo in una stanza con una lavagna a nostra disposizione, ma ben più importanti erano le conversazioni occasionali, nate dalle esperienze quotidiane, il lavoro domestico, le esigenze della famiglia ospitante. All'occorrenza mi servivo di oggetti quotidiani e casalinghi, ritagli di giornali e riviste per comunicare. Ho avuto il piacere di insegnare ad alcuni giovani novizi, per migliorare l'italiano parlato, la forza della parola, la coniugazione del verbo, la declinazione del singolare e del plurale.

sabato 26 febbraio 2022

VALUTAZIONE FORMATIVA, ULTIMA LEZIONE

  Venerdì pomeriggio ore 16:30 con la consueta ansia che accompagna ogni collegamento da remoto, lezione ultima con la dottoressa Patrizia Testa.

 Valutazione finale degli apprendimenti, titolo ufficiale e cioè tutto quanto concerne il percorso che porta a valutare quanto è stato appreso dal discente. 

 Si parte con un sondaggio in rete per capire la formazione del gruppo, perché siamo tanti e riuniti per interesse non per grado scolastico; si prosegue con una definizione personale e anonima della materia di studio: io sottolineo che se ne parla forte a scuola dal giugno dell'emergenza, dalla trasformazione della scuola, dalla didattica a distanza. 

 Poi si passa alla legislazione, la normativa che risale addirittura al 2012, che è stata prima recepita dalla primaria: dai numeri al giudizio, dalla docimologia ai livelli. Scoglio per alcuni, traguardo per altri: come eliminare la valutazione sommativa, tenere conto degli Invalsi, le prove intermedie e quelle finali tengono lo stesso peso?

 Il pomeriggio è ricco di spunti, di novità tecnologiche: la dottoressa ci chiede di scrivere, intervenire, compilare in tempo reale, elaborare griglie-rubriche con mezzi e piattaforme multimediali da sfruttare anche sul campo per poi discuterne in gruppo, padlet!

 E al termine si tira un sospiro di sollievo: un altro piccolo passo di formazione compiuto, impegni onorati, manca l'incontro finale con il DS di ambito 28. E tutto il resto.






mercoledì 23 febbraio 2022

E POI IL PEER

  Oggi, ultima ora di lezione. Il mio tutor, ossia il docente con esperienza e competenza, che mi segue e mi aiuta in questo anno di prova, da guadagnarsi sul campo il ruolo, Francesco Ratano, lettere alla sede centrale, è venuto alla sede distaccata e mi ha seguito  durante l'ora di lavoro in classe, con la terza: abbiamo letto e discusso.

 Si chiama peer to peer, l'osservazione in classe, tra pari, perché si tratta di un insegnante esperto che svolge questo compito nei confronti di un altro insegnante alle prime battute.

 Ratano si è seduto in prima fila e mi ha ascoltato, mi ha scrutato mentre cercavo di rendere interessante e poco soporifera la lezione: una parte geografica per illustrare le bellezze del nostro pianeta da scoprire e approfondire insieme, una parte civica, sul progetto Obbligo o verità, il diritto all'istruzione.

 Illustrazioni, libri colorati, tecniche di costruzione, aurore boreali, atteggiamenti di razzismo verso il diverso: si comincia a parlare, si chiedono spiegazioni o sensazioni e la lezione viaggia da sola, scorre e non si verificano intoppi. Abbiamo anche alcuni connessi da casa, sembra che l'audio sia stato buono, per il gesticolare mio devo ancora lavorarci.

 Ansia leggera, panico solo all'inizio, paura di non essere abbastanza convincente, voce tremante e domande inevase? Tutto questo e molto altro, anche se conosco il professore, anche se si tratta della classe in cui passo dieci ore settimanali, anche se la lettura ad alta voce con la discussione conseguente è la parte che ci riesce meglio.

 Essere osservati, in qualche modo giudicati, non sempre risulta di poco conto, specialmente se si tratta di lavoro, in prova.

 Presto andrò io a lezione dal tutor, capiterò io nella sua classe durante i lavori per osservare chi ha più esperienza e poi confrontarsi, tra pari appunto.

 Che sarebbe stato semplice non l'ho mai pensato, cerco però di impegnarmi al massimo, giuro.

domenica 20 febbraio 2022

LEZIONE GLOBALE

  Per uno dei laboratori pomeridiani che seguo per diventare una buona insegnante ci è stato assegnato un compito scritto che rispecchi le indicazioni, le competenze e i suggerimenti sottolineati dalla formatrice. Ho pensato allora di condividere un'idea per la lezione di geografia in terza, che non risulti noiosa e caduta dall'alto della cattedra sui poveri che ho davanti.

Sono in 3, classe in cui lavoro dieci ore settimanali, una maggioranza femminile più agguerrita dei maschietti, li conosco dalla prima media.

 Il mercoledì alle ultime due ore, dalle 12 alle 14, abbiamo deciso insieme l’orario settimanale e affrontiamo lo studio della geografia, quest’anno mondiale.

 Non mi piace il libro di testo, cerco sempre di integrarlo con letture ad alta voce tratte da libri per ragazzi; ultimamente ho utilizzato la collana Edizioni EL “I Grandissimi”, che hanno cambiato la storia del loro paese e un volume molto interessante e agile, adatto anche come libro del mese (ebbene sí i ragazzi devono leggere un libro al mese a loro scelta e recensirlo, per poi presentarlo alla classe) intitolato “Come fiori che rompono l’asfalto” di R. Gazzaniga, da cui ho tratto alcuni esempi di attivisti che non hanno rinunciato alle loro idee, nonostante tutto.

 Insegnare geografia in modo divertente non risulta semplice, in 3: cercare di non annoiare i ragazzi  e soprattutto me stessa, prima regola fondamentale, cosi cerco sempre nuovi spunti.

 Ecco perché all'ultimo incontro ho illustrato un progetto per cui ho avuto come un’illuminazione: affrontare l’argomento globalizzazione da vari punti di vista, partendo naturalmente dalla definizione storica. Ho mandato Enrica alla lavagna e abbiamo cercato insieme altri diciannove temi/argomentazioni che ci potessero far capire bene il concetto. Alcuni suggerimenti sono partiti da me, altri sono stati sollecitati ai ragazzi, altri ancora suggeriti o scartati da loro: la discussione è stata guidata in modo che formalmente sembrasse che loro tenessero il controllo della situazione. Li conosco abbastanza per intuire i loro gusti anche in fatto di approfondimenti, quindi sono saltati fuori icone del cinema come Marilyn Monroe, marche di moda come Prada, personaggi letterari quali Harry Potter, il campione di pugilato, una casa costruttrice di moto, le olimpiadi storiche di Berlino, i vari social. Ho pensato al social da loro frequentato assiduamente, tanto che a ricreazione ci sono le tiktoker, hanno scelto anche il complesso musicale italiano del momento che spopoleggia  e l’azienda Amazon.

 Una volta completato l’elenco e assegnato ad ognuno un tema, ho spiegato la consegna: realizzare un approfondimento che avesse come punto di partenza la globalizzazione, perché possiamo affermare di essere per questo globali.

 I ragazzi possono realizzare l'elaborato con calma, raccogliendo materiale video o cartaceo, leggere libri o ritagliare articoli di giornale, realizzando un power point o anche una tesina scritta al computer corredata di immagini attinenti: il tutto deve essere presentato alla classe nella lezione di geografia del mercoledì del mese di marzo, per un calendario preciso ci siamo dati come scadenza la prossima lezione.

Mi sono sembrati tutti entusiasti del lavoro proposto, hanno accettato di buon grado un argomento “a piacere” che rispecchiasse i loro gusti, le passioni, lo sport che praticano il pomeriggio, le letture.

 Per quanto riguarda l’interrogazione, sarà una lezione capovolta in cui ognuno avrà a disposizione circa quindici minuti per catturare l’attenzione dei compagni e illuminarli nel modo che più ritiene consono.

Infine la valutazione: il tutto architettato per alleggerire un poco il lavoro di studio, gli impegni con altre materie che risultano più ostiche, deve comunque essere sentito come un piacere, quindi la classe sarà chiamata a suggerire un voto, basato sulla chiarezza di esposizione, la scelta delle argomentazioni, il linguaggio specifico usato e il formato del materiale.

E che sia una buona idea, la mia!

sabato 19 febbraio 2022

ALLE MEDIE

  Alle medie non ti senti mai a tuo agio, o sei troppo alto o sei troppo bassa, rispetto ai tuoi compagni. I maschi entrano alle medie che sono piccoli batuffoli morbidosi oppure nanerottoli stecchi e ne escono con la voce cambiata, la prima peluria e quell'odore ormonale terribile. 

 Alle medie non sai mai come vestirti per coprire il tuo corpo quando si modella di curve imbarazzanti e il seno da tavola piatta diventa ingombrante, specialmente a ginnastica quando si corre in palestra e ti devi allora allacciare la felpa ai fianchi, anzi meglio la felpa proprio non te la togli. 

 Alle medie non puoi più indossare il cappello di lana, neanche se soffri di mal di orecchie, o la fascia che non sia abbinata con i calzini.

 Alle medie ti devi sorbire tutte quelle materie, le ore di storia di quelli morti che non te ne frega niente, perché a te piace giocare a distruggere i tuoi nemici con le nuove armi hero, magari di notte, quando con il favore del buio tutto tace e la rabbia che senti la sprigioni contro uno on line.

 Alle medie sei troppo piccola per truccarti e metterti la gonna corta, ma sei grande per fare da sola tutto il resto, anche rientrare a casa vuota e con il pranzo da riscaldare e il panino da farcire. Ah la gonna e chi la mette durante la settimana? Meglio far colpo il sabato pomeriggio, anche su quei compagni che giocano a pallone sulla piazzetta.

 Alle medie non sei portato per la musica, ma devi suonare, non ti piace il disegno tecnico ma devi incastrare le squadre, non capisci la spiegazione di scienze, ma devi costruire il modellino con materiale di riciclo.

 Alle medie se non parli sei strana, se parli troppo ti correggono, se leggi lentamente sbuffano se non alzi la mano sei ameba, secondo quei dinosauri dei professori che poi ti chiedono aiuto per la LIM.

 Alle medie c'è sempre da festeggiare, ricordare, solennizzare un fatto, un avvenimento, una qualche Gionata e ti trovano comunque qualcosa da ritagliare o incollare, perché poi le professoresse sono contente così e ti rimbambiscono di chiacchiere sui bulli, sui genocidi, le violenze, le droghe, i disturbi alimentari. 

 E poi lo sportello: c'è sempre un progetto per indagarti, non ti meriti neanche un angolino di riflessione silenziosa e personale che ti mandano una comunicazione con un numero di telefono. 

Io alle medie ci insegno, ed è bellissimo ❤


 

giovedì 17 febbraio 2022

DI COMPETENZE, CAPACITÀ ED ALTRE ABILITÀ

  Dura oggi, terzo incontro, tre ore e tanti spunti.

La nostra formatrice è Tiziana Savoca che ha il compito di trasmetterci l'importanza della relazione, dello stringere un forte legame con il singolo alunno.

 L'ambiente: costruirne uno interessante e sorprendente, tanto da renderlo attraente per i ragazzi, che siano felici di entrare a scuola. 

 La costruzione delle fasi di lavoro, il calibrare per ogni discente un'attività, un compito che sia di realtà o meno, non importa, sta a noi aiutarlo a definire la propria personalità. 

 Imparare quanto serve non solo qui ed ora, ma apprendimento permanente in continua evoluzione, non solo tra i banchi ma in modo informale e non formale, secondo le Indicazioni.

 Il bello sta nel capire il ruolo centrale del docente, che è in continuo divenire perché le conoscenze non bastano, ma si tratta di saper risolvere i problemi, organizzare una lezione a seconda degli stimoli, senza perdere di vista le emozioni della classe.

Metodologie, materiali, sensibilità, abilità da scoprire e far emergere: niente è come sembra, anche la ragazza più timida e silenziosa nasconde quanto deve essere valorizzato dal docente empatico.

 E poi l'arte di Maria Lai come metafora del lavoro di insegnante, un lungo colorato filo che imprigioni il singolo come parte del tutto, senza il singolo la totalità non risulterebbe.

 Ne sono uscita galvanizzata per i numerosi stimoli, i punti di vista inclusivi e totalizzanti, ma anche preoccupata per una "missione" non semplice: a spiegare e trasmettere contenuti e conoscenze sono bravi tutti, quanto a entrare in sintonia e far innamorare i ragazzi delle tue materie, ben ardua impresa!



martedì 15 febbraio 2022

NEI RICORDI, PER SEMPRE

  Ho pensato molto se scrivere o meno questo articolo, poche sincere parole per ricordare una giovane donna che si è spenta, una figlia sorella zia cugina cognata, ma soprattutto moglie e mamma. La mamma dell'amichetto preferito dei tempi dell'infanzia e della primaria di mio figlio, il grande. Erano amichetti  complici di avventure, scoperte e Lego, insieme nelle recite e nei progetti. Poi il calcio, la squadra del paesello: partite, fango e spogliatoio allenati da Roberto, doppio filo intrecciato. 

 Poi gli anni passano, le amicizie cambiano perché il carattere si differenzia, ma i ricordi restano e le chiacchiere scambiate a passeggio.

 Cosa c'è di giusto o di accettabile nella lunga malattia e nella sofferenza, credo che nessun umano riesca a rivelarcelo, nessun discorso impostato possa schiuderci il Mistero.

 Quando ho saputo della morte di Cinzia, come tutti, ho pensato al forte dispiacere che avvolge una donna a lasciare i figli giovani e non ancora "sistemati", a rinunciare agli abbracci del marito, ai progetti per una vecchiaia serena, coronata dai nipoti.

 E poi i genitori anziani, le sorelle e tutti gli altri. 

 Rimangono i ricordi, le foto, il lessico familiare sconosciuto agli estranei, sì ma anche tante lacrime.

 Ciao.

venerdì 11 febbraio 2022

PUNTO SECONDO: INCLUSIONE E DINAMICHE

  Il titolo esatto di questo secondo impegno di prova suona: Inclusione sociale e dinamiche interculturali, professoressa formatrice Patrizia Testa, anche insegnante di secondaria di secondo grado oltre che psicologa.

 Si tratta di bisogni educativi, progetti di vita, gestire situazioni difficili e favorire processi di scambio: la scuola che costruisce un ambiente positivo, di benessere, in cui ogni bambino/ragazzo si senta valorizzato  grazie all'empatia, con un modello comunicativo adatto.

  Tre ore di incontro-formazione, interessante per i tanti aspetti sottolineati dalla cittadinanza globale ai "giochi" di parole per costruire immagini e frasi positive; si comincia con la definizione personale di intercultura. Ogni partecipante dice la sua, ognuno porta una testimonianza di difficoltà da superare, sia essa barriera linguistica, religiosa, di mediazione. 

 Approcciarsi a famiglie appena arrivate in Italia non è semplice, già solo il considerare la lingua appunto o le tradizioni familiari. 

Ci sono bisogni primari importanti, fondamentali per i ragazzi di altre culture e nazionalità, ma anche la voglia di entrare in un gruppo, sentirsi parte del gruppo, senso di appartenenza spiccato in ogni ragazzo/alunno/scolaro.

 Le difficoltà più forti stanno nel pregiudizio, distorsione e stereotipi: come possiamo combattere queste situazioni giornaliere? Ad esempio parlando in classe contro i pregiudizi, costruire e scambiare esperienze, lavorare sulle emozioni.

 E poi la valutazione che non sia sommativa, ma formativa per il percorso seguito dell'alunno nel crescere e migliorare.

 Bene, sempre nuovi stimoli per un'insegnante che si deve formare, obiettivo non facile la perfezione, sicuramente.





mercoledì 9 febbraio 2022

QUELLI CHE IL BULLISMO #RIALZALOSGUARDO

  Sempre nuovi stimoli, progetti, idee, giornate da onorare, di Istituto di intende: 8 febbraio contro il bullismo e il cyberbullismo, si lavora di mente e di colori.

 Una settimana di impegni: lavoro di gruppo e quindi divisione dei compiti, suggerimenti spiccioli dalle professoresse di Lettere, il tutto coordinato e diretto dalla docente di Arte, Elena Raimondi, professionista santa donna di pazienza.

 Il tema della composizione era dato, appunto: si trattava di realizzare immagini interessanti, d'effetto per esorcizzare la paura, incoraggiare le vittime, omettere i prepotenti, far emergere eventuali difficoltà e malessere legati alla rete, al virtuale.

 I ragazzi hanno offerto grandi prove di intuito, progettato spazi e abbinato parole e colori, semplicemente su fogli A4, ma il risultato è stato strepitoso.  Molti elaborati sono stati portati in sede centrale a Civita, per realizzare un pannello insieme alle lassi della Iannoni, altri fanno bella mostra lungo il corridoio centrale della Salvo, accanto agli altri cartelloni di giornate memorabili.

 E non poteva essere altrimenti.

Bravi bravi, i ragazzi e la prof. Raimondi.

https://www.ic25aprile.edu.it/
















domenica 6 febbraio 2022

VIGILIA DI SCRUTINIO

  Il fine settimana più ansioso e ansiogeno dell'anno scolastico? Quello che precede lo scrutinio del primo quadrimestre, naturalmente.

 Lunedì in collegamento, a distanza, lontani ma uniti, vicini con il cuore e con il tabellone condiviso, da coordinatrice a collega passando per il braccio destro del Capo e il Capo stesso, certo.

 Solo che intanto sono arrivate le nuove indicazioni ministeriali, regionali, le nuove tabelle, i distinguo caso per caso del rientro in classe dopo quarantena con tampone, senza tampone, familiare e autogestito, quindi si lavora di circolari e interpretazioni, peggio delle Tavole di Pyrgi, anzi ce ne fossero!

 Giudizio globale, sintetico, in itinere, ristretto ma adeguato, meglio se responsabile: ci si confronta tra colleghi, ma anche tra coordinatori, sentito il parere del sostegno e chiederei anche un aiuto psicologico, in questo momento.

 Voti: media matematica, sintetica, giuridica, legale, quorum; note disciplinari ne abbiamo? Forse.

 Stiamo in riunione da venerdì per essere sicuri di aver fatto bene, aver considerato tutte le sfumature, aver inserito e salvato tutti i descrittori al posto giusto.

 Poi ci scambiamo messaggi di incoraggiamento, autostima, stima reciproca e ricette di dolci, con l'augurio di un carnevale assente, ma farcito di frappe, secondo le formule teatrali dell'inizio spettacolo, perché ci aspetta un pomeriggio impegnativo, di confronto e che qualcunocelamandibuona.

 Non crediate che sia semplice, rischi del mestiere certamente, ma davanti ai numeri ti prende anche il magone - leggero - di aver messo in campo tutte le strategie, di aver operato tutte le misure, compensando e dispensando. Si tratta anche di ragionare di professionalità, competenza e un pizzico di passione.

giovedì 3 febbraio 2022

PUNTO PRIMO: MOTIVARE AD APPRENDERE

  Primo incontro di quattro, formazione di Ambito 28, per imparare a diventare docente.

 Il nostro formatore è Michele Palazzetti, che appena collegati si presenta e racconta in breve la sua vita, privata e lavorativa: siamo un gruppo di insegnanti della secondaria di primo grado intenzionati a capire come presentarci alla classe, cercare di piacere e motivare appunto i discenti, i ragazzi, i preadolescenti ad ascoltarci anima e corpo per sei ore al giorno cinque giorni alla settimana.

 Impresa non facile.

 Cominciamo con un esercizio di riscaldamento: libera associazione a cominciare dalla parola vento.

 Il filo del discorso lo tiene Pinocchio: il burattino che diventato bambino vuole subito correre a scuola per compiacere il babbo, gli adulti in pratica.

 Che ammaliare, coinvolgere gli alunni sia impegno semplice nessuno di noi lo pensa, ma il professore ci guida nella ricerca di situazioni e quadri lavorativi possibili, in modo tale da riflettere sul nostro ingresso in classe, notando quanto i ragazzi dicono non solo con la bocca ma anche con tutto l'atteggiamento corporeo.

 Già perché di questo si tratta, comunicare la nostra voglia di esserci, ascoltare, capire e comprendere quanto il ragazzo, ogni singolo alunno ci sta trasmettendo e accogliere: stiamo lì davanti a loro non solo per il rispetto delle regole scolastiche e la trasmissione dei concetti disciplinari, ma il nostro mandato prevede di sviluppare la relazione educativa, contribuire dunque allo sviluppo globale della persona. Considerando che quella persona ancora non ha percezione completa di sé stessa, ancora deve capire il proprio posto nel mondo qui e ora, figuriamoci se si può interagire prospettandole il futuro e la bontà di qualcosa che sarà.

 Dunque considerare Pinocchio sí ma anche quel Lucignolo che vive in ognuno di noi, per non parlare della trappola dialettica della Fata.

 Un ottimo incontro che ha offerto stimoli e incoraggiamento ai partecipanti, senza tralasciare una riflessione su parole che potrebbero essere interpretate come affermazione giudicante, perché motivare non significa standardizzare, ma divertire e stimolare, presentandoci come adulti di riferimento in quanto specchio per i ragazzi.
 La vita è il nostro modo di vivere in mezzo a quello che ci capita, le persone che incontriamo e con le quali ci relazioniamo.