Dura oggi, terzo incontro, tre ore e tanti spunti.
La nostra formatrice è Tiziana Savoca che ha il compito di trasmetterci l'importanza della relazione, dello stringere un forte legame con il singolo alunno.
L'ambiente: costruirne uno interessante e sorprendente, tanto da renderlo attraente per i ragazzi, che siano felici di entrare a scuola.
La costruzione delle fasi di lavoro, il calibrare per ogni discente un'attività, un compito che sia di realtà o meno, non importa, sta a noi aiutarlo a definire la propria personalità.
Imparare quanto serve non solo qui ed ora, ma apprendimento permanente in continua evoluzione, non solo tra i banchi ma in modo informale e non formale, secondo le Indicazioni.
Il bello sta nel capire il ruolo centrale del docente, che è in continuo divenire perché le conoscenze non bastano, ma si tratta di saper risolvere i problemi, organizzare una lezione a seconda degli stimoli, senza perdere di vista le emozioni della classe.
Metodologie, materiali, sensibilità, abilità da scoprire e far emergere: niente è come sembra, anche la ragazza più timida e silenziosa nasconde quanto deve essere valorizzato dal docente empatico.
E poi l'arte di Maria Lai come metafora del lavoro di insegnante, un lungo colorato filo che imprigioni il singolo come parte del tutto, senza il singolo la totalità non risulterebbe.
Ne sono uscita galvanizzata per i numerosi stimoli, i punti di vista inclusivi e totalizzanti, ma anche preoccupata per una "missione" non semplice: a spiegare e trasmettere contenuti e conoscenze sono bravi tutti, quanto a entrare in sintonia e far innamorare i ragazzi delle tue materie, ben ardua impresa!
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