Siamo andati fuori un giorno, ci siamo concessi un pranzo in trattoria e una cena sotto le stelle di Classe, ho rassettato casa alla buona, ho corretto gli ultimi compiti per casa, ho letto cento pagine di un romanzo impegnativo.
Però tutto molto rallentato, afoso, apatico.
Da domani invece si riprende un ritmo forte, frenetico, professionale: ci aspettano relazioni finali, giudizi, medie, voto di ammissione, consigli di classe e scrutini.
Ci impegneremo anche con il cibo e l'intrattenimento, naturalmente.
La settimana decisiva, quella in cui si tirano le somme di quanto detto, fatto, studiato, lettera o testamento sta per partire, fino a sabato in cui è prevista la preliminare agli esami.
Per poi proseguire con le prove vere e proprie, le correzioni, gli scongiuri e le mani tra i denti: il pensiero mi agita il sonno da otto mesi circa a questa parte, ma sono padrona della situazione.
Sono la coordinatrice della terza, ciò comporta qualche agitazione in più, le pubbliche relazioni con le famiglie, i saluti finali, gli addii lacrimosi.
Tutto nella norma dunque.
Ma da domani, dalla sveglia di domani al pomeriggio di sabato, adesso no. Adesso leggo.
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