Una semplice passeggiata di un paio d'ore in tutto, sotto un sole cocente nonostante sia solo metà aprile: intanto perché stare chiusi in casa mi ricorda i divieti del 2020, poi perché il cielo terso è un richiamo troppo forte.
La campagna, gli spazi aperti, la possibilità di correre a pieni polmoni: ricordi forti di infanzia lontana, libera. Nel mio libello celebro questo tempo mitico, età dell'oro del viver mio, sento odori forti, richiami di animali, fiatone.
Cos'è la vita rurale? Il tempo lento, l'attesa, il lavoro faticoso e lungo un'intera giornata dall'alba al tramonto, il controllo della luna, la misura dell'acqua, ripartire le provviste, ammassare le scorte, ridurre gli sprechi, provvedere ai semi. Anche le fasi della vita attraverso il contatto con gli animali domestici: dall'accoppiamento alla cucciolata, la covata, le uova al mattino e alla sera, la nutrizione, la tosatura, la macellazione, piume e penne bruciate, la morte.
In campagna tutti sono utili, il grande insegna al piccolo, il piccolo guarda impara e poi prova. Per ognuno c'è un impegno, ognuno porta avanti un compito alla sua portata. Non c'è mai nessuno con le mani in mano, alle brutte si fa il giro del podere a controllare la rete, a salutare i confinanti, a cercare rami secchi, buche di talpa, scavi di volpe infida.
La campagna è la casa, il pollaio, la stalla, l'orto, il magazzino degli attrezzi, l'aia, la rimessa dei trattori, la cantina, la voliera, il frutteto, il castagneto, il prato per il gregge, il porcile, l'ovile, la forma per lo scolo dell'acqua, la piccionaia, il punto raccolta del letame...
Un mondo magico da vivere e scoprire, in cui perdersi, rincorrersi, ritrovarsi seguiti dai cani da caccia.
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