Giunti finalmente al Palazzetto (sembrava la casa di Uomo Ragno), abbiamo preso posto sulle gradinate, senza essere informati su eventuali cambiamenti di programma; intanto altri gruppi nutriti e rumorosi facevano il loro ingresso: striscioni, cartelloni, cartelli e naturalmente tanti fiori di ogni materiale e dimensione, simbolo della giornata. Il fragore sempre più assordante ha coperto il discorso dei pochi organizzatori, che hanno velocemente distribuito i cappellini colorati, hanno allestito una mensa-altare per la messa officiata dal vescovo e dai parroci presenti. Discorso veloce del sindaco con fascia tricolore, il tutto sempre con il brusio di sottofondo.
In definitiva, non si è capito molto, abbiamo bivaccato tutto il tempo, i bambini hanno giocato sempre al coperto, con pochi attrezzi, pochi animatori non riconoscibili, perché senza una blusa identificativa.
Per fortuna i bimbi si adattano, divorano panini e quant'altro con estrema facilità, sono sempre contenti di divertirsi e giocare con i coetanei, si accontentano di un fazzoletto ruba-bandiera e di un pallone, però...
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