domenica 20 settembre 2015

Per una promessa fatta al padre

 Sabato pomeriggio, ore 18 inaugurazione semplice senza discorsi: chi arriva entra, osserva, valuta, saluta l'artista e consuma qualcosa, lascia la firma ed esce, verso la festa o verso altro impegno. L'artista è una donna, mamma e moglie, alla sua prima personale: fino ad ora solo collettive, che risultano meno impegnative e stressanti.
 I temi dell'esposizione sono due: l'Arma dei Carabinieri e fondamentalmente lo sguardo sul mondo, attraverso un portico, l'entrata di una grotta e altro.
 Il padre era Carabiniere e Giuseppina ha voluto lavorare intensamente per omaggiare e onorare l'Arma per l'impegno, la passione, la fedeltà e il lavoro quotidiano contro i criminali, nelle tante occasioni della vita. Il padre morto da tanti anni c'è, ma non si vede: è nelle sembianze di un cigno nero, in un quadro, da solo.
 Non entro nel merito della tecnica, delle forme, del figurativo, ma vorrei solo sottolineare l'iniziativa meritevole: Giusy, forte del suo amore filiale, ha inteso saldare il suo debito con il genitore, che ama e rispetta per la dedizione costante nel proteggere la gente.
 Sono rimasta a lungo a leggere le didascalie, a discorrere con il pubblico e con vero piacere ho visto entrare tanti artisti che lavorano nel paesello, complimentarsi con Giusy e scambiare impressioni e incoraggiamenti, nobili e per niente superiori.


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