Considerazioni filosofiche, ma non troppo, visto che siamo al 29 dicembre, sotto le feste, con tanti impegni culinari in corso che mettono a dura prova la nostra autodeterminazione dietetica.
Anche questa mattina sono andata ad allenarmi, circuito cittadino, perché ieri ho esagerato, ma tanto, tutta colpa di dolcetti/biscottini/deliziose tentazioni, tutto buono da far paura a qualsiasi bilancia... E ho parlato anche alla bilancia, prima di uscire aiuto!
E così ho lasciato le calde coperte per affrontare la dura realtà: non che si riesca a equilibrare quanto ingurgitato con un'oretta di camminata, seppur veloce, ma almeno non mi giudico proprio pessima!
Allora, tra un passo e l'altro ragiono e penso, guardo e rifletto, profonda io: non mi iscrivo a nessun corso ginnico, non ho nessuna voglia di prendere un impegno settimanale che poi va onorato, realtà che fatico a far mia; neanche da giovane e bella ragazza (!!!) ho mai frequentato palestre, sempre a dieta, rinunce di ogni tipo, ma mai fatica e sudore.
Se me la sento, affronto un allenamento fai-da-te, ma la costanza di uno sport proprio no, non è nella mia indole.
Questo é il quesito giornaliero che vi sottopongo, miei ginnici/atletici/formosi lettori:
meglio abbandonarsi a qualsiasi tipo di libagione, tentazione culinaria e dopo recuperare sudando a ritmo, dieta ferrea post feste oppure privarsi di qualche piatto, solo assaggini, brodino serale riparatore?
Premetto che - ma già lo sapete - fatico a resistere alle tentazioni, meglio non tenerle in casa, non comprare nulla, non cucinare, perché poi cado... E mi piace cucinare, tutto tranne i dolci!
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