Parto da lontano: nel mio paesello non c'è una libreria propriamente detta, la biblioteca invece è assai fornita, quindi la lettura è particolarmente agevolata, mentre la vendita di un libro non è tanto semplice, a meno che non si acquisti via web, a scatola chiusa diciamo.
Questa mattina ben munita di pazienza e soldi sono andata alla ricerca di una parte dei regali natalizi, tra cui libri per pargoli appunto, con lo scopo preciso di trovare dei classici in edizione adatta per loro e per fornire la nostra piccola collezione di volumi che, secondo me, non dovrebbero mancare in ogni casa.
Dunque sono andata in un grosso "magazzino" e con sommo dispiacere ho scoperto che la parte dedicata ai libri - sempre ben scontati - è scomparsa, scalzata da accessori moda; all'Ipermercato ho trovato solo narrativa adulti e ricettari di cucina televisiva, accanto ai soliti classici film/cartoni animati e solo nel primo scaffale dal basso, ho rinvenuto volumi nuovi ma sporchi e abbandonati, almeno quelli. Invece per finire un giro in libreria, vuota: volumi a prezzo pieno e sgombra da acquirenti, desolazione...
Allora, che succede? Nessuno legge ormai il caro vecchio volume di pagine rilegato e tutti vogliono il tecnologico, sempre a portata di mano oppure nel nostro Paese proprio non si legge più?
A scuola nel pomeriggio, ragiono con le mie alunne adulte e mi ritrovo a elogiare due ragazze in particolare che pur in possesso della sola licenza media scrivono in modo fluido, interessante e chiaro: adorano leggere, da sempre, nonostante il lavoro, nonostante la vita.
Teoria: la scuola non serve, la Natura e la forza di volontà bastano per diventare brave.
Cara Alessandra stasera prendo spunto dal tuo post per raccontarti un mio carissimo aneddoto. Ho vissuto spesso con i miei nonni materni; fin da piccolissima io e mia sorella dormivamo da loro dato che i nostri genitori si alzavano all'alba per andare al lavoro. Ricordo pomeriggi interi passati intorno alla stufa a legna della loro piccola cucina, a mangiare pane e olio e ascoltare i racconti di nonno Romano, detto Maometto ( nulla di blasfemo... ma solo il soprannome per via della sua corporatura minuta come quella di un ometto...)
RispondiEliminaIl nonno amava terminare i suoi racconti con una considerazione..."nella vita ci vuole tanta lettura... tanta lettura!"
Questa frase la faceva calzare a pennello in qualsiasi cosa diceva... ed era veramente così! Era una sorta di morale in ogni favola che ci raccontava.
Ho fatto sempre tesoro di questa frase e forse anche grazie al mio caro nonno Maometto amo così leggere.
Lui se ne è andato in una fredda notte invernale alla veneranda età di 97 anni... forse tanta lettura allunga la vita? Beh... io ci provo tanto che mi costa? Anzi...
Che bei ricordi M. Clara, il filo della lettura che lega per sempre...
Elimina