Non mi faccio mai mancare nulla, figuriamoci: se una mi ha tolto l'amicizia virtuale senza spiegarmi il motivo, mi devo preoccupare?
Vorrei saper scrivere, intrigare, attaccare i lettori ai miei articoli, anche a racconti, novelle e romanzi, ma non mi sento all'altezza, dovrei smettere di scrivere stupidaggini e magari crescere?
Mi affascinano le donne sicure, in carriera, sempre abbinate e vestite impeccabilmente, tutto il contrario di questa povera fiammiferaia, un brutto anatroccolo al posto sbagliato al momento sbagliato, devo modificare il contenuto del mio armadio ma non sentirmi a mio agio?
Non so cucinare da vera massaia, perfetta donna di casa, lasciano molto a desiderare intingoli, dolciumi, stuzzichini, salati, che consigliate un corso intenso di cucina fai-da-te, un passaggio a Lourdes o basta una puntatina a Loreto?
Ho messo a disposizione il mio tempo della comunità, dei compaesani, ma in qualche modo è stato rifiutato, me ne frego o batto i piedi? Mi ritiro nella mia torre d'avorio o smetto di credere alle favole, alle fate e agli gnomi?
Per i complimenti come ci comportiamo: si crede, si spera, si chiudono i timpani, si alza il volume o si lavora sodo senza alzare la testa?
L'amicizia si conta, si pesa, si baratta un tanto al chilo? Chi afferma di volerti incontrare, dire, baciare, lettera o testamento, ma non trova mai il momento opportuno, serio, giusto, consono, calmo, pratico e tranquillo, in quale categoria rientra?
Le idee buone, belle, importanti, toste e fighe a chi vanno sottoposte, riferite, addebitate, accreditate, rilassate o imposte?
Tutto il resto è noia.
Grazie per qualsiasi consiglio, suggerimento, paranoia, soddisfazione, critica, rimprovero, rimbrotto, vogliate cucirmi addosso, so sopportare, anche in silenzio, se ce ne fosse bisogno.
AD MAIORA...
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