L'incontro ci ha coinvolte sia come volontarie di letture per bambini da zero a sei anni, sia come mamme, forse in cerca di conferme: tanti i punti affrontati, le considerazioni sul rapporto adulto-bimbo, ad esempio, come rapportarsi al piccolo, come parlargli, come interagire e ascoltarlo.
l'incontro degli occhi è fondamentale: lo sguardo di chi ti capisce, di chi ti cerca, di chi ti dedica tempo ed emozioni; la parola, il dialogo e lo scambio di suoni di intesa.
Il pensiero magico, l'imparare dal contatto con le persone e non con gli oggetti: la lettura di un libro, o meglio l'interpretazione che ne può realizzare un adulto, nel caso dei silent book, quanto il bambino assapora e fa suo, il proprio mondo a portata di immagini, il suo tempo tra passato e futuro che diventa realtà.
Questo in particolare mi ha colpito, il sottolineare con esempi e citazioni l'importanza dell'attivazione del cervello del bimbo con il contatto e il rapporto privilegiato con un adulto che si pone al suo stesso livello, lo guarda negli occhi, lo ascolta e risponde, lo eleva ad altezza di corrispondente di sensazioni ed emozioni: così cresce il cervello del piccolo, solo con l'apprendimento e la relazione per rendergli il mondo comprensibile.
Lo psicoterapeuta ha parlato di esperienza perturbante, di spazio intersoggettivo, di focalizzazione dei dettagli e di capacità di sentire la sofferenza; il bimbo prende coscienza del suo essere in contatto con sé stesso nel tempo solo con l'aiuto dell'adulto che entra in contatto con lui.
Un incontro magico, uno scambio di opinioni e di esperienze, un invito a vivere intensamente le scoperte del bambino, senza vergogna né tanto meno con la convinzione di viziarlo ponendolo al centro della nostra attenzione, perché si tratta di dettagli, di piccole conquiste, di momenti unici che faranno grande una persona e per questo fondamentali.
https://www.facebook.com/profile.php?id=1545346605
https://www.facebook.com/Nati-per-Leggere-Lazio-1629097767352463/
Nessun commento:
Posta un commento