Abbiamo scrutinato, abbiamo assegnato, abbiamo firmato.
È proprio finita la parte didattica, anche se a distanza da remoto e in video.
Ci siamo salutati, più o meno, perché ognuno correrà dietro ai propri impegni, siano esami-riunioni-scrutini-colloqui-PIA-PAI.
Sto commossa, parecchio, perché ci si affeziona ai bambini che conosci a settembre e lasci a giugno, così come ti affezioni ai ragazzi che prendi a settembre e lasci a giugno: ogni classe con le sue sfumature, ogni gruppo con le proprie peculiarità.
Ci sono annate più o meno buone, in cui godi della fortuna di una miscela di polvere magica di colleghi-assistenti-alunni-genitori e allora non vorresti il distacco, l'arrivederci, lo sconforto.
Quest'anno è stato uno di quelli, per tanti validi motivi cementificati sicuramente dallo stato di emergenza, dall'unione di maestranze intellettuali tenaci ma umili, volenterose e solidali, al raccordo con i genitori disponibili e attenti, pronti a collaborare, nel mare magnum delle piattaforme.
Ci sono stati momenti di tensione che, certo, non dimenticherò; qualche screzio che non immaginavo potesse sorgere, ma inevitabile, per i tanti punti di vista ammissibili e presenti. Ho raccolto numerosi messaggi positivi, qualcuno mi ha anche lucidato gli occhi; ho accettato le critiche ineluttabili, ho atteso invano qualche ripensamento o ringraziamento che ci stava tutto e, invece, non è giunto, peccato.
Questa sera non devo controllare nessuna casella di posta, nessuna foto, messaggio, vocale, non ho documenti da scaricare e stampare, non ho scritti da decifrare, mi mancheranno anche quelli a tarda notte, quelli del sabato sera, quelli evidenziati, svolazzanti, fitti di parole, mancanti di h, spinosi o copiati, e già, anche quelli copiati e incollati.
Ho cominciato a cancellare dalla galleria del cellulare tutte le foto dei quadernoni con i compiti svolti e i video in cui i ragazzi si sono ripresi per le interviste e le "scoperte" geo-storiche, ho lasciato solo le mie spiegazioni con i pennarelli colorati, gli atlanti, gli schemi di grammatica, me ne disfarò un poco per volta.
Non eliminerò le mail di parole buone, di citazioni letterarie e di sostegno dei genitori, manterrò anche le righe negative, servono a crescere e migliorare, attendo ancora i ritardatari, qualcuno manca.
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