Il primo di giugno, del sesto mese dell'anno solare, coincide da qualche anno a questa parte con l'ultimo mese di contratto del mio lavoro, da precario - a tempo determinato appunto.
Ogni anno scolastico un'avventura, ogni incarico un'incognita, grande: attendere la convocazione, presentarsi in segreteria, chiedere delucidazioni in merito a orario e abbinamento classi, in poco tempo riorganizzare le idee e trovare un buon inizio di "programma". Ah, il programma, che non esiste più - dice - eppure, come uno spettro, ad ogni scadenza ritorna a soffocarti i sogni e a movimentare le notti.
E poi conoscere i nuovi colleghi, cercare un appiglio in qualcuno di ruolo, sperare di trovare l'intesa con tutto il Consiglio di Classe, informarsi sul percorso dei ragazzi e le loro inclinazioni.
Quest'anno poi, bisestile, sta offrendo il meglio di sé quanto a incertezza, insicurezza e punti interrogativi: così ai miei ragazzi, che mi chiedono cosa succederà a settembre, se ci rivedremo e quando riprenderanno le lezioni in aula, non so proprio cosa rispondere e allargo le braccia, anche al di qua dello schermo, in sincrono, con le cuffie indossate e il microfono davanti alla bocca, che mi impedisce movimenti naturali per tutta la video lezione.
Nonostante la vita sia stata completamente stravolta dal 5 marzo, ho potuto mantenere il mio lavoro con la parola d'ordine di non abbandonare gli alunni e le loro famiglie, cercare il contatto con ogni mezzo e proseguire a distanza, così intimava il ministro Azzolina, già azzolina di ministro.
Abbiamo legato, social connessi, video e audio, foto e messaggi, vocali lunghi come audio libri, faccine e correzioni ortografiche a non finire (ma come scrivono i nostri ragazzi, quali terribili abbreviazioni usano, xò - xké - grz - vabbene?).
Tutto questo mi mancherà, tanto.
Certo non pretendo che piaccia a tutti il mio modo di lavorare e torturare con il lessico e la punteggiatura, le date e gli approfondimenti, il libro del mese e la relazione scritta da presentare ai compagni: sfido chiunque a non effettuare il conto alla rovescia in questa situazione!
Però abbiamo realizzato buoni lavori, come il progetto della biblioteca, le interviste agli adulti e la lettura ad alta voce dei classici, padre Zeus.
È cominciato il mese di giugno, ci stiamo avvicinando alla fine.
E mi dispiace, assai.
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