Come ricordare un evento luttuoso ai tempi del corona, quando bisogna rispettare le distanze, indossare la mascherina, evitare gli assembramenti e non scambiarsi abbracci o strette di mano?
Basta poco, veramente poco.
Un tavolo pieghevole, coperto da una tovaglia bianca, i calici e una croce, la Croce.
Belvedere, il Piazzale per noi del Paesello, appuntamento alle 18:00 con padre Valdo, don Enzo e gli altri parroci; Stefano che provvede all'audio e la celebrazione può cominciare.
Niente scambio della pace, niente offertorio e alla comunione ci si mette in fila per uno, distanziati e rispettosi: la messa partecipata, pian piano si riempie lo spazio aperto che ha il cielo nuvoloso grigio per tetto e la strada per parete, passano i ragazzi sui motorini, passano le automobili della spesa, tanti adulti si fermano ad ascoltare il doloroso elenco dei caduti sotto le bombe del fuoco amico, il bombardamento del 5 giugno di settantasei anni fa, quando sono stati spazzati via la Concia, parte della piazza centrale e l'entrata alla Rocca, il centro storico.
Valentino D'Arcangeli, classe 1932, narra i suoi ricordi, vivi nella memoria di ragazzo, come dimenticare? Ancora fortunati a poter ascoltare dalla viva voce dei superstiti i fatti: lo spostamento d'aria, la colonna degli aerei, le grida, la polvere, il passaggio dei Tedeschi nei giorni successivi a rendersi conto che il sacrificio dei civili a nulla è valso.
Parole commoventi, forti, che colpiscono chi ascolta la voce tremante di Valentino e qualche lacrima si ferma tra le ciglia, impossibile rimanere insensibili.
E poi il sindaco a chiudere la manifestazione dei ricordi e delle considerazioni sulla Storia del Paesello, sui sacrifici della gente comune, sul periodo che stiamo attraversando, ma anche della forza e della determinazione.
Deposizione della ghirlanda alla targa, accompagnata dalla tromba del Maestro Gorello.
Erano le 19:13 di settantasei anni fa, le bombe hanno cancellato la vita di tanti compaesani, la guerra ha distrutto sogni e speranze di tanti uomini e di tanti bambini innocenti.
Non dovrebbe mai più accadere.
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