Per l'emergenza, la biblioteca non ha svolto alcuna attività da marzo a giugno, poi grazie ai volontari ha riaperto per il solo prestito e rientro, poi il nulla.
Siamo nel mese vacanziero, per chi se lo può permettere certo, non credo che avremo movimenti di sorta nel risolvere la questione che si trascina da ormai un anno, da quando cioè la nostra bibliotecaria storica ha ottenuto il meritato riposo della pensione.
Ho scritto un articolo qualche tempo fa, a seguito del quale qualcuno mi ha risposto in privato, qualcun altro si è offeso, qualcuno mi saluta a mezza bocca: non ho voluto offendere nessuno, non è mia consuetudine, ma resta il fatto che la situazione sta peggiorando molto velocemente: non abbiamo un bibliotecario di ruolo, uno che prenda le redini del comando per decidere le misure giuste, le strategie, la tecnica e l'offerta migliore.
Ah, ma sono stata contattata solo da privati cittadini, sia chiaro!
Nessuno dell'Amministrazione mi ha cercata, non ne sono degna né in privato - e non vorrei - né in pubblico, che invece è quello che cerco.
Solo a margine: ho conosciuto la realtà di NATI PER LEGGERE quando frequentavo la biblioteca in via Roma 12 con il primo dei miei figli, correva l'anno 2004, grazie ad Adriana naturalmente: la nostra era una biblioteca pilota, all'avanguardia, speciale. Il gruppo NATI PER LEGGERE DI VITERBO si è costituito solo nel 2019, capito la leggera differenza?
Non sono nessuno io, lo ripeto, però scrivo ciò che mi interessa del paesello mio e quando si tratta di biblioteca non ci sono ragioni che tengano. Il tempo perso non si riacquista, le letture estive non organizzate non si potranno recuperare, i libri gratuiti per i nostri giovani giacciono sugli scaffali senza nessun bambino che li sfogli e li faccia vivere, impregnati di polvere e attaccati dalla muffa.
Mi hanno esortato a intraprendere battaglie, raccogliere firme, organizzare eventi che richiamino l'attenzione, ma con sommo dispiacere noto una certa indifferenza tra tanti miei concittadini che invece in tempo di chiusura verso i paesi limitrofi e confinanti scrivevano fiumi di messaggi social per raggiungere scaffali e confezioni d'acqua. Ora tutto tace, o quasi. Invece anche l'analfabetismo di ritorno, la povertà di letture, l'impossibilità di educarsi, istruirsi e leggere è un grosso problema della collettività, non solo dei genitori o degli insegnanti.
Ultima questione: vorrei un confronto, parole di conforto, la promessa di risolvere il problema.
Non cerco il contrasto con la maggioranza, con l'amministrazione, non sono dalla parte dell'opposizione politica, non mi interessa, non sono la paladina di nessuno schieramento, sia chiaro. Rivoglio solo la biblioteca aperta - funzionante - colorata - accogliente - fornita - fruibile, perché i miei figli godano del BENE GRATUITO di cui ho goduto io: non sarei quel che sono senza la biblioteca e senza Adriana.
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