M'illumino d'immenso.
L'occasione diventa giusta all'arrivo sul suolo patrio di Angela, da Madrid passando per Istanbul questa volta.
Un saluto veloce che dura un fine settimana da San Patrizio a San Giuseppe, neanche il tempo di una pizza, meglio un caffè.
Appuntamento in piazza centrale domenica mattina, non troppo presto però, una via di mezzo tra chi soffre di insonnia e chi va in catalessi: si arriva scaglionati, manteniamo la A!
Scelta del bar, saletta interna per prendere posto: siamo in sette - due "intrusi - e due in leggero ritardo, poi l'ordinazione, difficile ma non impossibile dal deca alla soia, in vetro e ripieno nel cornetto, una bomba.
Chiacchiere e aggiornamenti: dallo stato di salute, con lista di esami, ai colloqui di lavoro, scelte personali e colleghi; intolleranze, curriculum e incubi da esami di maturità, effetti collaterali e serie TV. Un gruppo d'ascolto, una seduta terapeutica.
Il 2023 prevede due giovani quarantenni e una splendida cinquantenne, calendario alla mano c'è una serie di scadenze da organizzare, da cresima in su.
Si fa una certa e il gruppo si scioglie, non prima di aver scattato foto ricordo di rito: abituccio e cappottino graziosissimi si vedono? Sotto la scritta del Paesello, certo.
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