La scusa è sempre la stessa, ritrovarsi una volta ogni tanto per aggiornarsi e non perdersi di vista: basta poco, il gruppo sta lì e si scrive un appello.
Cena, pizza, al crocevia di strade diverse opposte e tortuose; siamo state colleghe in sede distaccata, poi il destino straordinario ordinario specialistico sostegno e regionale ci ha separate.
L'idea era quella di rimanere leggere per non appesantire il fine settimana, poi il cuoco è uscito pure dalla cucina per convincerci di frittini pesce e terra/mare, il dolce non lo prendi dopo la pizza che fai rinunci?
Gli argomenti si sciolgono via via, dagli alunni ai genitori, di integrazione e inclusione, con comunicazione non verbale, dai tutor alla burocrazia, figli e dolci metà, terra natia mai dimenticata e desiderio di ritorno, supplenze e messaggi vocali lunghi come audio libri: il docente sa come rinfrescare la serata, ridere di gusto e non prendersi troppo sul serio.
Una tavola ovale, due calici di frizzante e tante risate, per non prendersi troppo sul serio; c'è da parlare anche del libello e della nostra storia recente, ma sul divanetto, a chiudere la serata.
E organizzare un appuntamento fa bene al cuore docente: fiduciarie si diventa, colleghe si rimane.
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