Scrivo, e non è una novità, per tracciare il punto della situazione a circa due mesi dall'uscita del libello mio, perché molti mi chiedono si informano e commentano.
Sì è una sorta di autobiografia, in cui però rispecchiarsi tutti per tanti spunti e tematiche.
Sì, la mia professoressa di italiano del Liceo mi ha fortemente spinta a pubblicare.
Sì, il mio sogno è sempre stato quello di diventare giornalista, poi scrittrice, poi insegnante.
Sì, il classico per me è la scuola migliore, difficile ma non impossibile e si riesce a sopravvivere.
Un desiderio avveratosi e mille nella mia testa: oggi riflettevo sul possibile titolo dell'opera numero due.
Due mesi, dicevo, almeno un centinaio di copie.
Presentazioni: quattro, con altrettanti moderatori, tutti professionali e più preparati emotivamente di me.
Comuni: quattro, tutti in provincia di Viterbo.
Luoghi: Aula magna scolastica, Sala Consiliare, biblioteca e libreria. Proprio l'altro giorno mi ha contattata una seconda libreria di Viterbo, nei prossimi giorni prenderemo accordi.
Praticamente la diffusione è manuale, nel vero senso della parola: tengo una sporra in spalla e raggiungo chi mi chiede una copia, tutte autografate con dedica. E sì, a qualcuna hanno pensato i miei figli, giusto.
Ho riscosso buone opinioni, complimenti privati e sorrisi, perché di scrivere molti hanno timore, si sentono in difetto.
Solo in un contesto ho chiesto di essere accolta, ma non sono stata presa in considerazione, mentre senza neanche conoscermi mi hanno invitata con lodi e stima: per i particolari aspetto in modo scaramantico la notizia ufficiale e poi ne riparleremo.
Ho trovato estimatori in chi non credevo proprio e altri che mi aspettavo arrivassero non si sono fatti vivi, chi si è fermato alle parole e chi è stata presente in ogni occasione.
Così è la vita.
Ringrazio di cuore tutti voi che mi avete accolto con grande affetto, che non merito.
Nessun commento:
Posta un commento