Non è mia abitudine pubblicizzare attività private o favorire una realtà a discapito di un'altra. E neanche questa volta lo farò.
Con questo articolo voglio solo ringraziare una famiglia che lavora da anni a contatto con il pubblico del Paesello mio, senza risparmio e sempre con un sorriso per tutti: sono tre persone che hanno perso il loro Bene più prezioso, ma non hanno mai rinunciato a guardare gli altri e ad accorgersi dei bisogni, delle necessità, dei problemi di chi li circonda, vive nella stessa realtà paesana.
Siamo entrati nel mese di dicembre, il più ricco colorato sfavillante rumoroso e micidiale dell'anno: se soffri per la perdita di una persona cara, a dicembre questa sofferenza diventa esponenziale e incontrollata.
Gigi, Renata e loro figlio Paolo hanno deciso di mettere a disposizione dei meno fortunati, per solitudine sconforto o problemi economici, il loro locale alla Rocca, una quarantina di posti circa, per il pranzo del Santo Natale.
Se rifletto su una problematica del genere sento rabbia, perché ritengo che nessuno debba sentirsi solo, debba denunciare la propria indigenza o aggiungere sconforto al proprio dolore esistenziale, nell'anno del Signore 2023, in uno Stato occidentale.
Ma purtroppo la realtà è dura e spigolosa, sconvolgente anche e la famiglia di Gigi ha avuto un'intuizione meravigliosa, grandiosa, encomiabile: aprire la porta, accogliere e spazzare via almeno per un giorno, e che Giorno, le nubi nere della tristezza, dell'amarezza.
Complimenti, siete persone speciali.
Potremmo contribuire al pranzo in qualche modo, nel nostro piccolo anche noialtri cittadini? Mi informerò, intanto un abbraccio forte forte per la vostra enorme generosità, grazie.
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