Come si era deciso, è stato fatto. Uscita organizzata da due mamme di bambini della scuola dell'infanzia, di cui una guida ufficiale della provincia. Ottima compagnia, giornata di fine ottobre calda e assolata, pranzo al sacco e pomeriggio libero. Il Sacro Bosco non delude mai, figuriamoci dei bambini vispi, svelti e curiosi, che gironzolano tra colossali statue di peperino, enormi, seminude, con occhi strabuzzanti, bocche aperte e cavernose.
Bravissima la mamma-guida armata di tanta pazienza.
Per coinvolgere i piccoli visitatori ancora di più, abbiamo preparato cuori di cartoncino verde - solo per veri coraggiosi - da appendere al collo e tre palette di diversi colori per votare il livello di mostruosità dei personaggi via via incontrati nel percorso.
Sono tornata al Sacro Bosco dopo tanti anni e ho trovato grandi e positivi cambiamenti: tutto lucido e pulito, un bar comodo e fornito, una piccola libreria, i servizi addirittura profumati e nessuna cartaccia o sporcizia in giro.
Purtroppo però il percorso avventuroso e accidentato non è molto adatto a passeggini e persone disabili, manca il bancomat alla cassa, quindi si paga solo in contanti un biglietto che purtroppo scoraggia le famiglie.
Comunque un'ottima esperienza, i bimbi in particolare hanno giocato in piena libertà senza alcun supporto tecnologico, che di questi tempi non è di poco conto.
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