Intanto non interessa a nessuno, tanto meno a mio marito, che anzi mi esorta vivamente a rimanere imbronciata, offesa, al mio posto senza tediarlo, senza subissarlo di argomentazioni banali e fuorvianti, come i compiti dei pargoli, qualche pettegolezzo, il mio stato di salute...
Dunque è passata un'intera settimana senza che scrivessi alcun articolo: da lunedì non ho avuto più tempo, forza, idee giuste da proporvi e quindi meglio tacere, magari neanche ve ne siete accorti, ognuno impegnato nei propri pensieri, ognuno assorbito nelle corse della vita quotidiana.
Non che sia di vitale importanza, alzarsi dal letto, bere un buon cappuccino caldo, quello sì serve per cominciare la giornata, meglio al bardimamma, ma i miei articoli sciocchi, banali ed esauriti - nel senso di isterismo femminile, materno, da amica, da collega o qualcosa del genere.
Comunque molta della mia "inattività" - scuola a parte, naturalmente, che assorbe quasi tutte le mie forze neuronali - è dovuta ad un libro che mi ha stregato, come si dice in questi casi, mi ha talmente preso che appena avevo un attimo libero lo aprivo e leggevo avida le pagine.
Storie di donne, di giovani donne, di mogli e madri, completamente diverse da noi occidentali da non sembrare neanche possibile un'esistenza di tante privazioni, rinunce, maltrattamenti, silenzio eppure Amore comunque per i figli, i genitori, gli amici, il coniuge.
Inutile scrivere che ve lo consiglio, anzi vi esorto a cominciare la lettura il prima possibile per valutare in modo diverso la quotidianità, il lavoro, lo studio, una chiacchierata con le amiche, un cappuccino, un invito e non ultimo l'amore libero di scegliere.
Ecco, spiegata la mia povertà letteraria, ora forse sarete pure pentiti del mio ritorno, forse preferite altro, basta solamente un clic per mettermi a tacere.
Buon proseguimento!
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