Ogni anno il 14 del mese di maggio si snoda per le campagne intorno al convento dei Padri Passionisti di S. Paolo della Croce uno spettacolo: proprio così questo per me é stato seguire la banda, la statua del Santo e il vescovo che rispondeva al rosario di padre Aldo.
Un'emozione forte, illuminata dalle candele in mano ad ogni fedele e dai lumini alla citronella in terra; lungo la strada asfaltata che porta fuori dall'abitato nel buio e nel silenzio della notte: varie le stazioni di riposo, allestite al lato, nei pressi di una abitazione o al crocevia.
Folla, ma non brusio; giovani, tanti giovani con i loro bimbi nei passeggini, nelle carrozzine, a piedi, una vera sorpresa e ancora un'emozione: la tradizione che dura e perdura, un attaccamento non indifferente al Santo, al culto e alla preghiera, che di questi tempi non é scontato.
Lo ribadisce infatti il vesvovo e si complimenta con loro, in particolare, con le nuove generazioni: il fervore della presenza, un popolo in cammino, la comunitá che si riunisce.
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