Siamo appena tornati dalla manifestazione organizzata dall'Istituto Comprensivo - sede scuole medie - sulla legalità, seconda edizione.
Effervescenza degli studenti tutti, degli insegnati tutti, adrenalina pura ed eleganza in linea con la serata d'onore, per i collaboratori un po' di stanchezza sugli occhi.
Si riempie lentamente l'aula magna di famiglie e il tavolo d'onore di personalità scolastiche, civili e dell'ordine: poi via via le autorità argomentano, ricordano, esaltano ed esortano.
Alle 22:30 il rompete le righe verso le aule allestite dalle singole classi, dai professori, dagli esperti per raccontare il rispetto delle leggi, le regole del vivere civile, attraverso tante forme di arte: cartelloni, disegni, video, una piccola interpretazione e tanta emozione.
Tutti bravi, veramente, a cominciare dai bimbi di quarta e quinta elementare, che hanno portato rispettivamente avanti un progetto sulla costituzione ed uno sul bullismo.
Il discorso più azzeccato, a mio modestissimo parere - e non voglio rubare il mestiere a nessuno - é stato quello del sindaco, molto pragmatico: ai ragazzi in certe occasioni é giusto parlare di realtà difficili, di lotte epiche, ma ancor più giusto e indicato ricordare che non bisogna comportarsi a scuola come non ci si permetterebbe mai a casa, che il rispetto dell'edificio rinnovato parte da chi usufruisce quotidianamente di aule e bagni, che ogni danno alla struttura viene pagato dai genitori, perché la scuola non é delle autorità, ma degli alunni.
Mi permetto solo questo piccolo appunto, va bene il discorso teorico di un politico, se breve e conciso, minimale direi, ai ragazzi servono parole chiare, intellegibili, vicine alla loro realtà e concrete: che si lascino i ragazzi spiegare agli adulti dal loro punto di vista, secondo la loro esperienza a parole loro.
Chiusura meravigliosa con la musica e i testi degli studenti della prima media.
Bravi, bravissimi, al prossimo anno, alla prossima esperienza.
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