E ve lo spiego...
Non che sia di vitale importanza, ma questa sera mi sento così mogia mogia e allora vi racconto cosa mi spiace, cosa mi destabilizza, magari parlandone qualcun'altra ci si ritrova oppure può lasciarmi qualche consiglio per superare la piccolissima crisi.
Vi rendete conto da soli quanto sia per me importante la comunicazione scritta: digito tutto quello che mi capita e può essere raccontato in pubblico; ma niente può sostituire una bella conversazione, un cappuccino tra intime e qualche risata di troppo.
Aspetto sempre, aspetto un vostro parere, un commento o una faccina, così tanto per condividere giudizi e idee, un diverso sentire e punti di vista. E questo "bisogno" emerge prepotente con chi reputo importante, con chi condivide certe esperienze, con chi mi é intimo; invece spesso il nulla e non me ne capacito.
Se scrivo un messaggio, attendo risposta, mi pare più che lecito, se esprimo un complimento attendo risposta, mi pare ancora più lecito.
E invece qualche volta mi capita di sentirmi trasparente come l'acqua, inutile come una torcia in pieno giorno e interessante quanto una lezione di italiano per i miei alunni.
Non sono nessuno, non conto in nessun campo, non ho voce in capitolo, però non venite a cercarmi solo quando vi fa comodo, che poi mi scoccio...
E se scrivo un articolo su un argomento che interessa, perché far finta di nulla e mettere il "mi piace" a chi lo ha condiviso, perché?
E niente, questa sera, stracca sfinita lacera e percossa - come diceva sempre una mia compagna di liceo - mi vesto da Calimero e me ne vado a dormire, stanchi gli occhi.
Ale! Sei una collega stimatissima! E il tuo blog è fichissimo! Sei top!
RispondiEliminaGrazie prof, veramente, sempre troppo gentile!
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