mercoledì 11 aprile 2018

CURA UT VALEAS - ABBI CURA DI TE

 È che in questi ultimi tempi mi sono fatta un po' prendere la mano... E poi la testa, quindi il corpo. Mi spiego meglio: la tecnologia, il cellulare, la vita social in generale hanno preso il sopravvento sulla mia volontà e la mia persona, tanto da fermare il mio corpo, bloccarlo spesso a controllare, sbirciare, pigiare (mi piace questo verbo, interessante e bistrattato, non credete?), tralasciando l'importante.
 Non mi piace.
 Ho perso di vista altre realtà, invece importanti, che non dovrebbero mai essere trascurate - che poi ognuno abbia le proprie, questo è scontato; prole, coniuge, passatempi, cucina, pasticceria, lettura, creazioni, lavoro, impegni, volontariato... Mettete tutto in questa categoria, come meglio credete.
 Dicevo, mi sono lasciata trascinare dalle mie malsane idee, dal fiume di parole, dalle elucubrazioni mentali che sommate agli impegni di lavoro, mi hanno esaltato troppo: sono volata in alto con la mente, per poi ricadere a terra, mi sono distaccata dal basso, da cui provengo e appartengo, una mossa falsa. Quindi, dopo lunghe e ponderate riflessioni, inserti di pensieri e bilanciati viavai, sono giunta alla conclusione che fosse più giusto rallentare, calmarmi, distaccarmi dalla tastiera.
 Proprio il tempo di rifiatare, di ritrovare il giusto equilibrio, rispondere a qualche agile domanda esistenziale e poi magari cambiare aria, sottrarmi un poco alla necessità mediatica, che in fondo necessità non è, se non futile, passeggera, volatile.
 Ho bisogno di riflettere, di trovare la spinta per altri stimoli, idee da concretizzare, senza l'assillo del "mi piace", dei commenti in calce di alcune persone che ora non scrivono più, senza ricercare la fama e la diffusione di strambe idee che forse, poi, in fin dei conti, non arriveranno mai.

 Però non dite che non importa la valutazione altrui, che non conta il gradimento del pubblico, che sia superflua la considerazione degli altri, perché non è per niente così.
 Un calciatore che non segni, un artista che non esponga, un artigiano che non crei, uno scrittore che non componga sarebbero comunque considerati sublimi, elogiati, ricercati?
 Continuerò a redigere lo sgangherato blog che frequentate ormai da tempo, se vorrete proseguire nell'avventura, ma lascerei da parte un poco - appunto - la vita social, la visibilità, fino a quando non sarò migliorata, perché tra lo scrivere e il concretizzare idee c'è di mezzo il MI PIACE!

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