Laura aveva già sistemato i due tavoli e le sedie alla giusta distanza nella sala grande al primo piano, ma da fare Cristina lo ha trovato lo stesso tra copie, stuzzichini e bollicine, Daniele ci ha assistite con la giusta pazienza.
Poi è sopraggiunta anche Manuela, ancora dolorante per il dente poco giudizioso; non voleva proprio perdersi l'incontro pianificato da tempo, il lancio dell'opera prima della Pontisso, un romanzo di donne per la vita.
Via via la sala si è riempita di volti amici, presenze importanti, sorrisi e saluti fugaci e tanti tantissimi fiori di incoraggiamento: Cristina sorrideva, si emozionava e cominciava a firmare gli acquisti.
Un'ora circa di chiacchiere, letture, considerazioni e riflessioni importanti: l'accettarsi, la patologia, la famiglia, il rapporto di coppia, la maternità, il rifiuto della maternità, il dolore, le cure, l'informazione doverosa e la scuola.
Si può parlare di sofferenza, di prevenzione, di chiusura mentale? Non solo si può, si deve assolutamente, anche nelle scuole, anche sui social a patto che sia scientificamente corretto e ci si affidi a voci ed esperienze certe e "positive", non distruttive.
Un'opera prima, dicevamo, di grande spessore, emozionante e piacevole da scoprire pagina dopo pagina, fino alle lacrime, in alcuni casi di immedesimazione.
E gli uomini? Gli uomini rimangono al fianco della compagna, capiscono il momento di smarrimento, di perdita dei punti saldi e del forte desiderio di essere e sentirsi normali, accettate, complete.
Poi il pubblico presente ha preso parte alla discussione: social sì o no, lavoro e figli, impegno e cura della famiglia, retaggi culturali millenari, ruolo della donna e responsabilità genitoriale; tanti gli spunti e i punti di vista, tanto il coraggio di mettersi in gioco, di scrivere di corpo e anima sofferenti.
E poi le bollicine in giardino, foto e scambi di complimenti, tanti e sinceri, veramente.
Un libro che consiglio alle donne, tutte, per comprendere chi soffre e paragonarsi con una situazione altra; agli uomini per cercare di entrare un poco negli ingranaggi del pensiero femminile, non sarà facile, ma potranno affermare di averci provato; e a tutti gli altri.
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