sabato 17 luglio 2021

FIRENZE, IN LUNGO E IN LARGO

  La prima volta con Marco, né da fidanzati né da sposati insieme siamo mai giunti al capoluogo di regione toscano, c'è sempre una prima volta.

 Programma della giornata: pioggerella dispettosa, prevista visita alla libreria legata ad un romanzo letto ed amato, per acquistare il secondo della stessa autrice nonché libraria appunto, ma si cammina e pure tanto lungo la sponda dell'Arno, ma siamo turisti e i turisti si sa macinano chilometri a piedi per ammirare le bellezze cittadine. Alla fine ne usciamo con tre volumi con i bugiardini per le indicazioni, un quaderno spiritoso su cui appuntare le mie idee geniali e una borsa di stoffa che mette di buon umore.

 Poi il David di Michelangelo, studiato sui libri universitari, ma mai ammirato dal vivo e allora si va alla Galleria dell'Accademia: non abbiamo prenotato, cerchiamo e otteniamo un appuntamento al volo, si fa veloce lo stesso e comunque si paga: accipicchia, anche la prenotazione presa all'ultimo momento fuori dall'ingresso. Meraviglia di Arte, sia scultorea che pittorica, del Centro Italia e di ogni materiale artistico, l'oro fa da padrone sulle pale d'altare.

 E infine giro libero, al di qua e al di là dell'Arno, diversi percorsi per fotografare, scoprire, leggere e amare una Città che ammalia: turisti tanti, molti stranieri, famiglie nordiche numerose con prole al seguito, si mangia in continuazione nei punti ristoro, dal dolce al salato, dall'aperitivo al cappuccino che accompagna la carne, pizza e gelato, taglieri di bontà e dolci delizie, il prezzo non proprio abbordabile, si paga il posto in cui si consuma, si paga la vista che si gode, si pagano i servizi.

 Firenze magica, musicale, policromatica, polimaterica, cosmopolita, pulita, confusionaria, artistica, magica, la città e il dialetto, la calata, gli aggettivi e i rimbrotti, l'è proprio bellina suvvia...












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