domenica 24 ottobre 2021

QUELLI CHE NON LAVORANO, O LAVORANO POCO

  Effettivamente ciò che si percepisce dal di fuori sembra un contratto conveniente, poco invadente o invasivo e ben remunerato, alla fine negli anni impari a immagazzinare esperienza, puoi riciclare documenti, verifiche, temi o altre prove.

 Invece, non è proprio così, no.

 È domenica pomeriggio, sono al mio portatile a scrivere il progetto di Ed. Civica che ho in mente e che ho concordato con colleghi e alunni; questa mattina la professoressa Treglia ha condiviso l'ultimo nato in casa "documenti imprescindibili/programmazione" per le materie letterarie per le tre classi - e credo che lo stesso sia avvenuto per tutto il globo dei dipartimenti.

 Le colleghe di sostegno hanno studiato per redigere i documenti personali degli alunni e li hanno condivisi sabato, per poi organizzare appunti/schemi/mappe concettuali delle varie discipline per aggiornare classroom.

 Quando c'è chi presenta libri, scrive libri, partecipa ai concorsi letterari o dalle declamazioni poetiche in qualità di giudice.

 Dal momento che qualcuno ancora pensa che sia un lavoro stagnante, faccio presente che la formazione è continua e fondamentale: dislessia, inclusione, ed. civica, registro elettronico...perché ogni anno cambiano le classi, cambiano i ragazzi, cambiano le famiglie, si aggiungono nuovi obiettivi, per non parlare della didattica a distanza che ha annullato tempi e spazi privati.

 E in estate? Ho studiato  sempre, da quando ho intrapreso questo percorso, ho letto, ho ascoltato, ho programmato, non perché sia brava, ma proprio all'opposto, per il fatto che non mi sento mai sicura di quanto so e di come possa trasmettere le mie conoscenze, abbastanza in gamba per la Generazione Z e le famiglie, per non apparire dissociata dalla realtà che mi ha accolto.

 E poi tanto altro ancora, ma di questo vi parlerò quando avrò certezze, nomi e date.

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