E no, io sono una precisa quasi maniacale per certi aspetti; per fine anno stilo sempre un elenco/classifica/riassunto/summa del tempo trascorso, dei dodici mesi dodici andati, spesi spero nel migliore dei modi.
Certe sere, quando sento tutta la stanchezza sulle spalle e sulle gambe - benché si sa che le insegnanti combinino poco e lavorino ancor meno - ho in odio l'esistenza, il mondo, la vita. Ve lo giuro, sono una derelitta.
Questi ultimi due anni per me sono stati pazzeschi, inverosimili, difficili, ma ricchi di esperienze e di soddisfazioni.
I miei pargoli, bellini loro, alternativamente mi fanno rimpiangere la scelta della famiglia numerosa e sempre invoco mia sorella, la Spagnola, specialmente quando sta in qualche punto sperduto del Mondo: due vite parallele due opposti che si aiutano.
Mia madre si sta imbiancando, ha perso da 24 anni la sua metà con cui si sarebbe dovuta invecchiare: insieme avrebbero badato ai nipoti. È il mio porto sicuro, il cappuccino del mattino, mi risponde sempre di sì, poi agisce come vuole e crede meglio, di solito il contrario di come avevamo stabilito.
La mia grande famiglia, tutta quanta con innumerevoli prove, sofferenze, perdite: martello le mie cugine, mi odiano ma non hanno il coraggio di confessarlo.
Gli amici, pochissimi e troppo buoni, per sopportami.
Insegno e ne vado fiera, leggo appena posso e ad alta voce per chi mi vuole ascoltare, imparo ogni giorno ogni momento qualcosa di nuovo.
E poi c'è Marco.
Va be', non sono bella né attraente neanche magra, punto tutto sulla simpatia.
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