Quando inizi ad annusare nell'aria odore di feste natalizie? Dal colloquio pomeridiano con j genitori, naturalmente. Un appuntamento immancabile, atteso, sofferto.
Sono tre mesi di scuola, un primo bilancio, un percorso in salita per poi la lunga discesa verso giugno.
Prima - quando prima? - prima di tutto lo sconvolgimento sanitario, ci si incontrava a scuola, lunghe file nei corridoi, combattivi al punto giusto per tenere il turno, la casistica, con un foglietto con l'elenco non della spesa na dei docenti, abbinati alle discipline.
Poi venne ciò che avvenne e allora sorse l'era delle mail da appuntamento, orario stabilito da scuola ma divisione interna dei minuti a disposizione per ogni famiglia.
Chi invia la mail e attende, chi invia e sbaglia, chi chiede e gli sarà risposto, chi pianifica secondo i propri impegni non tenendo conto delle ore previste.
Telecamera, microfono, casella di posta, quale?
Messaggi, ritardi, chiacchiere prolungate - a professore' sti fiji assomijeranno pure a quarcuno de casa - connessi fino alla fine dell'elenco dei prenotati.
E l'andamento? Beh, c'è chi va bene, chi ci prova, chi non riesce, chi non si impegna, chi ha già accumulato punizioni dal primo colloquio del pomeriggio, chi non è capito e valorizzato dagli insegnanti e chi aspetta la seconda interrogazione, quella che sarà decisiva.
E poi? E poi se ne esce un poco rimbambiti dalle parole, amareggiati per le incomprensioni, dubbiosi della propriaefficacia, soddisfatti del proprio mestiere o disposti a quella seconda, terza, quarta opportunità al ragazzo...
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