giovedì 20 gennaio 2022

RIFLESSIONI DI UNA POVERA ILLUSA

 S'è fatto veramente tardi, stasera.

Un'altra giornata di quelle lunghe e pregne di impegni, parole, numeri e scadenze. 

 Tutto tace perché il resto della famiglia dorme, sono sola in cucina con una tazza di latte caldo a tenermi compagnia. 

 Sono confusa, disorientata: il lavoro mi piace tanto, mi coinvolge come in un vortice da cui difficilmente si esce, eppure far bene e ottenere risultati è dura, parecchio. Raccogliere poi apprezzamenti è quasi impossibile.

 Non leggo che improperi, disillusioni, insofferenze, malumori, aggressioni verbali continue che pesano, anche se non mi riguardano direttamente, le sento rivolte a questo mondo a cui non ho preparato i miei figli.

 Si faranno le ossa, certo.

Ma quel mondo, quella realtà, quella società nel cui mito e speranza io sono cresciuta, che fine ha fatto?

 Studio, sacrificio, istruzione: valgono ancora?

 Oppure siamo tutti informati, pratici, saggi e sapienti, autorizzati a dire e dare?

 Entrare in punta di piedi nella vita degli altri  e restarci per aver conquistato un angolino di affetto, per la famiglia di sangue, oltre alla famiglia di sangue, nonostante la famiglia di sangue.



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