Sto lavorando parecchio, benché molti pensino che gli insegnanti se la cavino con poco dispendio di energie; sono incatenata anche ad orari ed impegni familiari, come ogni madre su suolo italico; sono affezionata alla lettura perché sento il dovere morale di scoprire testi da proporre ai ragazzi e alla mia pagina social. Condivido, recensisco o discuto solo di materiale che conosco di persona, perché poi mi vergognerei troppo a chiacchierare a vanvera.
Non scrivo, dicevo, ma leggo e osservo; quante storture si incontrano per strada, nella vita reale o in quella virtuale: sorpassi azzardati, discorsi fuori luogo, accuse infondate, foto ritoccate, frasi strappalacrime, venditori di fumo, vecchie amicizie e nuovi legami, complimenti esagerati, viscida invidia, silenzio accusatore e sguardo ingannatore.
Però non ho raccolto abbastanza forza per raccontare, denunciare, riflettere sul mondo e i suoi abitanti, vorrei cincondarmi solo di buoni propositi e piani di miglioramento, parole di conforto e abbracci ristoratori, perché la vita non sempre ti sorride, neanche se la guardi ridendo. Niente frasi fatte, non le merita nessuno.
Umanità fatti avanti, ho bisogno del sale della vita non di un filtro nero.
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