Tutto è nato quasi per gioco, secondo le indicazioni che mi sono state fornite da amiche esperte di letteratura e Giappone, appassionate lettrici e fini intellettuali: la pratica - o il gioco, a seconda del punto di vista - di affiancare un pupazzo ai bambini nella lettura, nella scelta di un testo "suggerito" dal pupazzo stesso.
Prima è arrivato il servizio fotografico nella biblioteca scolastica, con esemplari di mia proprietà sparsi per gli scaffali, arrampicati e curiosi, poi i ragazzi in classe si sono informati di tanto movimento ed hanno espresso il desiderio di portarne uno loro a lezione, magari proprio in occasione della presentazione del libro del mese.
E così è stato.
Alunno, libro e pupazzo di ogni forma colore e dimensione, regalato, comprato, ottenuto alle giostre, preso in prestito: una buona esperienza, un gioco e un conoscersi anche da un diverso punto di vista.
Inutile sottolineare i commenti, le risate, gli apprezzamenti, il confronto tra personaggi, animali e riproduzioni vari: ogni occasione è stata buona nelle due ore (ma anche per il resto della mattinata) per un felice scambio.
Esperimento dunque riuscito, ci conosciamo ancora meglio.
Cosa non ci si inventa per avvicinare i ragazzi ai libri...
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