mercoledì 14 febbraio 2024

VOLERSI BENE

 Ho una frase che rode come un tarlo, un'affermazione di un collega in una serata spensierata che però ha fatto presa nel mio inconscio.
 Dovere e obbligo, una volta assolti questi due punti, ma chi te lo fa fare?
 Il fatto è molto semplice: coscienza, incoscienza, desiderio di rivincita e rivalsa, sogno da realizzare... E potrei continuare per almeno tre o quattro righe.
 Scrivo, mi impegno, offro il mio tempo libero per sentirmi utile, per conoscere e frequentare tante persone diverse, amo il mio lavoro e ci metto pure tigna perché non mi reputo tanto brava, né preparata o inossidabile tanto meno inaffondabile.
 Ma cosa cambierebbe vivendo con una certa calma, un tranquillo ritmo alternato, un respiro profondo e un defilarmi ai margini della vita sociale?
 Mi affanno, arrivo a fine settimana con le ossa rotte e occhiaie da panda, fatico a capire come gira il mondo: ne vale la pena? Mi tengono un posto privilegiato dopo il trapasso?
 I miei articoli sono letti, magari anche commentati ma poi? Certi protagonisti neanche li condividono o li pubblicizzano, per non parlare dei complimenti mancati, mai recapitati o sottintesi.
 Collaborazioni scontate, richieste a pioggia, ore sottratte alla vita privata per sentirsi rivolgere a malapena un grazie, un caffè promesso, una pizza quasi raggiunta.
 Non venite a dirmi che fama e celebrità sono dalla mia parte, perché spesso non compaio neanche sulle pagine ufficiali.
 Sono alla continua ricerca di approvazione, spero di non essere invisibile, peccato poi non essere nella lista degli invitati; scrivo e celebro ma neanche una pacca sulla spalla raccolgo.

 Dovrei limitarmi al giusto, senza tante accortezze gioie smancerie, almeno la delusione di non registrare neanche il "mi piace" sarebbe minima, la dimenticanza è un peccato, ma l'indifferenza un supplizio.
 Dal mio modesto punto di vista.



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