sabato 22 novembre 2014

A PROPOSITO DI DIRITTI DEI BAMBINI...

Quando ero piccola io, e non sono passate ere geologiche, nessuno si sognava di ascoltare quel che avevo da dire, se non mio nonno.

Dovevo stare seduta a tavola fino alla fine del pasto, ascoltare quei lunghi discorsi degli adulti per me incomprensibili.

Si mangiava quello che c'era, nessun menù speciale, tante verdure di stagione, dell'orto di famiglia.

Il Natale si festeggiava in famiglia, nessuno partiva per le vacanze, nessuno ha mai scattato foto delle pietanze, dell'albero addobbato o dei regali ricevuti.

Nessuno aveva dispositivi tecnologici o telefonini: quel che si doveva dire, veniva riferito in faccia, schietto e diretto.

Mia madre non mi ha mai portato la cartella, non mi ha mai difeso davanti alle maestre, anzi.

Bastava uno sguardo di mio padre per farmi capire come agire o quando tacere.

Spero di raggiungere gli stessi obiettivi con i miei figli.


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