domenica 2 novembre 2014

VILLA D'ESTE, TIVOLI

Sabato 1 novembre, splendida giornata di sole, troppo bella per sprecarla al chiuso. Si va a Tivoli, destinazione Villa D'Este, i pargoli non la conoscono.
Tivoli ci appare frenetica, sporca, trafficata, disorganizzata e priva di segnaletica stradale utile a noi poveri turisti mordi e fuggi. Comunque riusciamo a capire dove poter parcheggiare, non troppo lontano dall'entrata, in una struttura moderna terribilmente inadatta al centro storico, a pagamento, semi-abbandonata. Si va e si chiede ad un gentile vecchietto il giusto percorso, perché tra divieti e sensi unici abbiamo veramente perso la bussola.
Stradine, luride e intasate di macchine selvaggiamente parcheggiate, affollate di tavolini di trattorie, camerieri che ti "aggrediscono" con menù invitanti, a prezzo basso e conveniente.
Finalmente l'ingresso su una piazzetta e dopo una fila scorrevole entriamo.
Tutto meraviglioso, tardo-rinascimentale già manieristico, un po' Villa Lante di Bagnaia un po' Palazzzo Farnese di Caprarola, ma di dimensioni extra.
Appuntamento alla Fontana dell'Organo ore 12:30, l'organo suona per pochi minuti la musica del Cardinale e poi giro libero, scoperta sensitiva: spruzzi e giochi d'acqua, figure mitologiche, vasche enormi, giardino all'italiana, verde tanto verde e scrosci continui.
I bimbi si godono il sole, il pranzo al sacco e la scoperta di enormi statue, barche, animali tutto simmetrico e calibrato, poi l'interno, affrescato, ben tenuto, d'impatto. Nell'ultima sala su un mega-schermo scorre un filmato didattico, noioso, da adulti, l'attenzione cala subito. Si può uscire.
Il biglietto d'ingresso, congruo e non oneroso, è a pagamento per i maggiorenni; purtroppo la pulizia degli unici servizi aperti al pubblico lascia molto a desiderare, il bar è chiuso, bisogna accontentarsi del distributore, il book-shop è minimale e le audio-guide insufficienti.
Però la visita ci ha lasciati tutti contenti e soddisfatti.
Fuori troviamo una città semi-deserta, dove sono finiti tutti? Il Corso è silenzioso, alcuni negozi aperti ma senza clientela, altri svuotati e in cerca di un riutilizzo.
E' proprio ora di tornare a casa.








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