Quelli che si scagliano contro i mulini a vento, io li capisco, li ammiro un poco, ma poi li compatisco.
Armati di ideali e di solidi convincimenti, esaltati dalle loro convinzioni, saldi nel portare avanti le loro idee, convinti di potercela fare contro tutto e contro tutti, partono.
Perché fermarli, no.
Quelli che vogliono migliorare il mondo, quelli che hanno trovato la soluzione, che si facciano anche un po' le ossa, che si rinforzino e non si pieghino, no almeno all'inizio della loro avventura.
Magari hanno studiato, hanno ragionato, hanno perso tempo prezioso a cullare i loro sogni e le massime aspirazioni, piani su piani, progetti e illuminazioni; che ci provino a convincere gli altri della giustezza del ragionamento, della fondatezza della soluzione e del finale perfetto.
Quando poi questi idealisti, che operano a fin di bene per carità, si saranno scontrati con la triste realtà, con l'evidente muro di no, forse, boh, ma, però, allora si ricrederanno.
Il mondo si cambia? Forse. Certo che i pensatori, i filosofi etici, gli ottimisti molto difficilmente conteranno accoliti, troveranno seguaci, rastrelleranno consensi.
Magari se ci si presentasse in veste diversa, ma occhialuti, impacciati, timidi e beneducati si possiedono ben poche speranze; non tutti rispettano una promessa, non tutti ascoltano le vostre idee, non tutti considerano quanto impegno, sacrificio o privazioni si siano affrontati per scontrarsi contro i mulini, no.
Ma allora chi ve lo fa fare, che vi spinge a portare avanti la vostra battaglia?
Lasciate stare, rimanete nella vostra tana, coltivate il vostro orto, innaffiate le vostre piantine che cresceranno forti e sane ancor meglio, che vedendovi scontrarvi contro i giganti e soccombere.
E sì perché poi la battaglia non si vince, perché magari i terreni non vogliono essere fertilizzati, preferiscono rimanere aridi, accontentarsi di quel poco che credono il loro magico mondo, con i paraocchi andare avanti.
Il tempo è un bene troppo prezioso per sprecarlo con chi non vi rispetta.
Cari soldati contro i mulini non si vince, non si cambia l'atteggiamento di un gruppo, se non dopo tanti tentativi, lacrime amare, rifiuti e fallimenti: ne vale la pena? Veramente credete di poter offrire un esempio buono per tutti, che tutti capiscano, apprezzino e ricambino.
Anzi, molti offendono e denigrano i soldati positivi, sminuiscono lavoro e oneri.
Lasciate ogni speranza, dedicatevi alla vostra giovane realtà, abbiate cura anche voi del piccolo orto che vi circonda, che quelli contro i mulini a vento di solito falliscono, non ottengono la gloria, vengono sfruttati in privato e in pubblico neanche si salutano.
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