Questa mattina gli studenti delle classi 1 e 2 della Salvo D'Acquisto hanno visitato la mostra fotografica allestita in San Giovanni Decollato, nella Sala della Misericordia sede del Consiglio Comunale del Paese.
Ad accoglierli l'assessore alla cultura Nicola Rinaldi, che ha illustrato la scelta delle immagini e la composizione delle didascalie, per concludere con la lettura di alcuni brani in dialetto, testimonianza viva dell'arresto di un uomo ebreo proprio a Faleria: Umberto Pace, proveniente da Calcata dove aveva trovato qualche genere alimentare alla borsa nera, stava tornando a Roma per raggiungere la famiglia, ma riconosciuto da un paesano è stato arrestato e deportato.
Le parole e le immagini hanno impressionato i giovanissimi, hanno commosso e interessato: le teste rasate, il testo sulla superiorità italiana, i casermoni dei campi, il cancello e il lavoro rende liberi, la ricompensa per chi denunciasse un uomo - una donna o un bambino ebreo; come tenere vivo il ricordo, come avvicinare i giovani a realtà terribili anche solo da immaginare.
Per alcuni alunni una scoperta, per altri un modo di vedere la Storia, per altri ancora orrore e ribrezzo: a questo serve la scuola, a interessare, a suscitare domande, a porsi dei dubbi, a cercare i perché, a capire gli ingranaggi di un Mondo non tanto lontano.
Anche questa esperienza rientra nel progetto "La biblioteca che non c'è", che vede protagonisti gli alunni delle due classi delle medie.
Cerchiamo così di educare le nuove generazioni al rispetto, alla convivenza, all'altruismo, con la convinzione che il primo gruppo sociale in cui si devono formare è proprio la scuola.
I nostri ragazzi stanno leggendo inoltre il libro scritto da Liliana Segre, che con parole semplici da nonna racconta il suo inferno, vissuto e subito quando aveva proprio la loro età: perché non succeda ancora, perché ci si aiuti gli uni gli altri senza voltare lo sguardo da un'altra parte.
Nessun commento:
Posta un commento