Vi dico subito che non avevo alcuna intenzione di andare a vedere un film comico italiano, ma poi diverse recensioni lette sui giornali mi hanno incuriosito perché contrastanti e in perfetto disaccordo: c'è chi esalta il genio di Zalone e chi lo affonda, chi urla ad un capolavoro e chi esce dalla sala infastidito.
Ecco allora che ho pensato di invitare l'erede al trono ad andare insieme al cinema dei nostri amici Cinzia e Antonio per una di quelle esperienze madre-figlio di confronto e dibattito, di scambio di opinioni generazionali, sai com'è ormai mi devo confrontare con chi mi accusa di idee vecchie e stantie!
Ho trovato il film prefetto, geniale nella sua ironia massacrante nei confronti degli Italiani, delle idee del cittadino medio e di una visione ristretta di drammi internazionali.
Prima gli Italiani.
Il protagonista, nato per sognare e per migliorare la vita di chi ama, accumula quasi mezzo milione d'euro di debiti di tasse con lo Stato per attività imprenditoriali avulse dalla sua Terra pugliese.
La sua famiglia - una madre disperata che lo chiama ancora Amore, due ex mogli e parentame vario - lo preferisce morto per vedere così estinti tutti i problemi finanziari che la rincorrono dalla sua scomparsa in Africa.
E ancora un amico-collega negro intellettuale, informato, sapiente che sogna l'Italia ed è disposto anche al tradimento per di riuscire a realizzare il sogno con il grande viaggio.
La donna dalla pelle ambrata splendida e inarrivabile, decisa a portare a termine la promessa fatta ad un'amica.
Il piccolo dolcissimo, l'unico che si affeziona a Checco e lo difende.
L'Italiano che non si rende conto dei conflitti di guerriglia, che preferisce un villaggio sperduto alla sua casa, che nel cuore del deserto chiede una crema idratante o un bagno umano, dopo aver bevuto acqua contaminata, che si veste firmato nonostante abbia perso tutto, che ad un colloquio di lavoro snobba impieghi umili ma fattivi, preferendo occupazioni da laureato e così via in un crescendo di macchie di verità italiane, messe a nudo in modo impietoso.
L'Italiano ingenuo, fuori dagli interessi internazionali e dai rapporti di forza, ma leale fino in fondo e gabbato dal Francese di buoni propositi umanitari ma svelto a svignarsela al momento del pagamento di un riscatto.
E alla fine il cartone sulla cicogna che porta i bambini africani, un colpo al cuore di mamma.
Amare considerazioni sul nostro popolo affetto da sprazzi di fascismo sotto il sole cocente, semi-analfabeta in condizioni extra-territoriali, nelle mani di politici arrangiati e dalla carriera facile e fulminea.
Un film che consiglio vivamente agli adulti, che non fa ridere in modo spensierato né alleggerisce dai pensieri quotidiani, anzi.
https://www.facebook.com/cinemaflorida.soriano/
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