venerdì 30 aprile 2021

GODERSI LA VITA

 Nel giorno del sesto anniversario della morte del giovane Roberto ripercorro veloce i lutti che hanno segnato la mia grande famiglia, sia da parte materna che paterna.

 Già perché nel corso degli anni molte persone hanno abbandonato questa vita, molte persone importanti, che certo sono strette nei nostri cuori ma non sono presenti a confortarci, aiutarci, supportarci fisicamente e quotidianamente, a cominciare da mio padre.

 Non solo. Abbiamo perso giovani figli, piccole principesse, genitori, nonni, fratelli e sorelle, zii, non ci siamo fatti mancare nulla, grandi dolori, immensi e irraggiungibili, inspiegabili e mai accettati.

 Anche se di facciata la vita continua, la quotidianità arranca, il solito è servito, nessuno dimentica, dimenticherà o ha dimenticato gli affetti e le carezze perdute.

 Per questo sono sempre più convinta dell'importanza dello stare insieme appena possibile, della condivisione delle risate e dei momenti felici, della spensieratezza e della comitiva allegra. Non voglio incontrare o vedere riunito il nucleo solo al capezzale ospedaliero, alla casa di cura o peggio in duomo, no. Non ci tengo, grazie tante.

 Voglio festeggiare insieme, scattare foto di sorrisi e brindisi, abbracciare le mie cugine che ridono e non di lacrime amare. Tutti ricordiamo con affetto ed estrema gioia le lacrime di commozione per il venticinquesimo di Mauro e Elena, non li ringrazieremo mai abbastanza: eravamo riuniti eleganti e ballavamo, generazioni unite.

 Qualsiasi occasione è buona, di festa e altre risate e se la sorpresa riesce, ancor meglio.

Nessun commento:

Posta un commento