Non so neanche da dove cominciare a raccontarvi l'ennesima splendida giornata passata al Bosco Didattico nella Tenuta della famiglia Benedetti, alle pendici del Cimino, in compagnia di Gianfranco e della sua squadra di giovani e giovanissimi esperti collaboratori.
Potrei raccontarvi della maestria di Renata nel preparare con latte caprino fresco uno squisito primosale e la ricotta, potrei raccontarvi del laboratorio di scienze curato nei minimi particolari da Cristina dall'allestimento alla spiegazione semplificata e puntuale.
Dall'inizio però, dalla passeggiata in salita fino al Belvedere e poi giù ad anello, accanto all'essiccatoio delle castagne, fino alla pianta di sambuco, venerato come nascondiglio sacro e leggendario. Ci ha guidati Sascia Trevisan, una giovane donna esperta di piante spontanee edibili e non solo, che ci ha spiegato di come riconoscere e gustare foglioline, radici, fusto e semi di molte delle erbe del sottobosco, ma anche colori, sapori, accostamenti, procedimenti di cottura e prelibatezze varie delle nostre terre e come distinguerle da quelle tossiche, velenose e pericolose.
Stavo considerando proprio che nonostante capiti spesso dalle parti del Bosco, ogni volta riesco ad imparare qualcosa, ogni passeggiata diventa la scoperta di un aspetto diverso, dalla storia del mio paesello, alle tradizioni contadine, al sapersi orientare, le tracce lasciate dagli animali e quest'oggi ho cominciato a guardare a foglie e foglioline dai delicati fiorellini dei colori dell'arcobaleno in modo diverso.
Certo belle le foglie a cuore, lanceolate, gli steli lunghi e diritti, le radici forti, ma sapeste poi quanto era buono il tutto a pranzo: frittate, insalate, bruschetta, pizza, formaggi freschi e liquori ai sapori della Natura!
Grazie infinite ai padroni di casa, a cominciare da Azzurra Benedetti, gentili e disponibili come sempre; grazie ai ragazzi veramente deliziosi (non ce li siamo mangiati, no!) e grazie a Sascia che ci ha aperto un mondo nuovo, delicato di amore e passione per la spontaneità, mai scontato e che tanto ci serve ora.
Al prossimo evento.
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