sabato 15 maggio 2021

STORIA DI UNA LETTURA

  C'era una volta una cantastorie che cercava un riparo per fermarsi a riposare e riprendere fiato.

 Arrivò un sabato pomeriggio nel piccolo paese di Bomarzo dai verdi prati, grandi spazi liberi che circondavano un gazebo di legno semplice e lineare, libero da bestie feroci e comodo in piano, sotto cui si sedette, su un prezioso e antico sgabello. Poggiò a terra la sua sporta di stoffa rosa che conteneva il suo grande tesoro di immagini e suoni, attese scrutando l'orizzonte. Sapeva che di lì a poco sarebbero arrivati svelti svelti piccoli ascoltatori, lesti cuccioli in cerca di carburante per la loro sfrenata fantasia accompagnati da adulti più lenti e meno ansiosi.

 Così avvenne.

 La radura si riempì velocemente di piccole dolcissime canaglie che stesero a terra larghi fazzoletti di stoffa colorata e cuscini e, lanciando in aria mantelli e pastrani, presero posto in cerchio, sempre di più sempre più largo.

 Allora la cantastorie estrasse dalla sua magica porta tanti albi cartonati da cui prendevano vita lupi forti ma un po' fifoni, piccoli draghi e pallini colorati, i topini del muro e nasi gocciolanti in cerca di compagnia.

 Quando la cantastorie si era ben riposata e i piccoli di uomo erano ormai soddisfatti del carico di storie ascoltato, ognuno riprese la sua strada: chi correva nell'erba, chi inforcava la bici, chi si nascondeva alla vista degli amichetti, chi raggiunse un pallone a porta.

 E per ringraziare delle parole che avevano accarezzato il sole e scavalcato il vento, la guardiana del luogo che tutti conosceva e tutti salutava omaggiò la cantastorie di una verde pianta dai candidi fiori.

 E le storie di amicizia, di legami d'affetto, di colori fortunati e pezzettini alla scoperta del mondo si chiusero in silenzio in attesa di una nuova occasione di condivisione.


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