Oggi vi racconto di un gruppo di bancarelle, tavoli, furgoni, macchine private e altri mezzi di fortuna che si sono ritrovati sulla pizza maggiore del Paesello mio alle 9:00 del mattino sotto un cielo plumbeo carico e minaccioso, ma fermi e decisi hanno allestito l'esposizione.
Gazebo più o meno resistenti, a prova di scrosci di pioggia e folate di vento sotto cui hanno trovato dimora lavori fatti a mano, oggetti di ogni sorta di bravura, ma anche biciclette, maglie, attrezzature, panettoni, pacchi regalo, biglietti della lotteria, pasta fresca, Santi patroni, insomma merce varia a ricordare di donare per aiutare, acquistare per aiutare, comprare per aiutare.
Le associazioni di volontariato del territorio si sono riunite dunque sotto la supervisione dell'assessore alle Politiche sociali per dimostrare la forza a la determinazione a supportare la comunità, a raccogliere fondi per progetti e situazioni di emergenza e soccorso, altruismo e solidarietà.
Sotto al gazebo tentennante blu c'erano quattro Fatine del Sorriso, con i loro materiali, i colori e l'allegria di sempre, solo un poco congelate e bagnate, convinte a rimanere fino al segnale di riposo dopo il suono della sirena dell'orologio delle dodici. Molti sono comunque passati per un saluto, nonostante l'incertezza delle nuvole, qualcuno ha chiesto, qualcuno ha acquistato, altri hanno prenotato un dono, un omaggio, un presente di buone feste.
Facile organizzare non è, rimanere saldi in postazione risulta a volte complicato, un caffè al bar aiuta ma non risolve eppure i volontari del Paesello restano, si salutano, si stringono la mano o si scambiano una pacca sulla spalla, specialmente gli sportivi. Bella atmosfera, calda e cordiale, specie quando scende in campo la banda in alta uniforme a suonare gli auguri, a scaldare gli animi, a ricordarci il Santo Natale in musica.
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