sabato 2 agosto 2025

VENERDì, PORTA SANTA

 Sveglia alle 7:00 e colazione un'ora dopo, poi partenza dalla struttura che ci ospita per San Pietro con il treno.
Ci siamo messi in fila per la Porta Santa, ad ogni gruppo una croce e ad ogni pellegrino un foglio con la preghiera penitenziale: la fila cominciava dal porticato del Bernini, ma c'era talmente tanta gente che le persone ad attendere arrivavano a Castel Sant'Angelo. La folla di fedeli era un flusso continuo, tanto che la chiusura della Porta Santa prevista per mezzogiorno l'hanno posticipata per mezzogiorno e mezza, poi addirittura alle 13:30, noi ci siamo rientrati bene nell'orario.
 E in tutta questa "confusione" padre Fabio ha incontrato degli amici brasiliani e qualche amico italiano che abita in Brasile, bello! E il cardinale Zuppi è venuto tra di noi, vestito proprio da cardinale: lo ha fermato pure la Polizia per farsi qualche foto, poi un poliziotto lo ha fatto salire in macchina e lo ha portato via.

 Caldo esagerato, fontane "nuove" per rinfrescarsi e bagnare i cappelli, ma si moriva veramente dal caldo, anche all'interno della Basilica; alcune persone si sono sentite male nell'attesa e sono state soccorse con le sedie a rotelle, anche alcuni dei nostri hanno accusato un malore rinunciando al passaggio della Porta Santa. Una volta dentro don Marco e suor Elisabetta ci hanno spiegato il significato dei segni giubilari, dividendoci in gruppi diocesani.

 Siamo riusciti a tornare in struttura per le 15:00 per pranzare e rinfrescarci sotto la doccia.

 Secondo le regole, con il passaggio della Porta Santa bisogna anche confessarsi e partecipare alla Comunione, questo sia otto giorni prima che otto giorni dopo: così ci siamo tutti confessati nel pomeriggio finendo alle 20:00 circa e poi ci hanno offerto la possibilità di una messa "secca", cioè una lettura la Comunione e lo scambio della pace. Nonostante fosse facoltativa, abbiamo partecipato tutti.
 Dopo aver cenato, abbiamo ringraziato tutti compresa la suora capa, la sorella generale, si dovrebbe chiamare, che è americana e parla solo inglese: ci ha voluto fare un discorso in inglese con un aiuto, che abbiamo capito a grandi linee! Ci ha detto che quando affermano che la Chiesa è morta, non dobbiamo crederci perché noi siamo la prova che la Chiesa non sta morendo anzi è ancora viva; ci ha trasmesso tanta gioia.
 Era il compleanno di uno dei ragazzi, quindi hanno posizionato le candeline su un ciambellone e lo abbiamo "costretto" a fare un discorso in inglese, lo abbiamo preso in giro, aggredito per bloccarlo nel suo inglese di ringraziamento interrotto. Festeggiare così è stato simpatico, abbiamo riso e giocato tutti insieme.




venerdì 1 agosto 2025

GIOVEDì, ROMA SAN PIETRO

  Svegli all'alba, erano le cinque del mattino per partire un'ora e venti dopo, per affrontare la scarpinata nelle ore più fresche. Siamo arrivati a Roma nella struttura ospitante alle dieci circa, tutti mezzi morti, tranne le suore che sono più contente e pimpanti di noi: alcune parlano in italiano e altre solo in inglese, i preti parlano loro in italiano e quelle rispondono in inglese, però si capiscono. Doccia rigenerante e pranzo; purtroppo c'è stato un incidente, quindi il mezzo che ci doveva raggiungere con gli zaini è rimasto bloccato lungo la strada e alcuni di noi non avevano i loro effetti personali, hanno dovuto aspettare un bel po'. Ci siamo preparati, ci hanno dato il pasto del pellegrino, il biglietto che vale per tutti i mezzi per settantadue ore e siamo arrivati a San Pietro intorno alle sedici, quindi relativamente presto e la folla non era tanta, ma più procedeva il pomeriggio più arrivavano pellegrini. L'evento vero e proprio è cominciato alle diciotto, ma già prima alcuni cantanti si sono esibiti sul palco, si sono alternati brani di musica e letture dei vangeli, qualche esperienza in Cristo e nelle fede.

 La mamma è riuscita a cercarmi in videochiamata proprio quando si stava esibendo Mr. Rain, che tempismo! 

Poi il cardinale Zuppi ha tenuto una specie di preghiera, non una messa vera e propria: benedizione con un ramoscello di ulivo ci hanno "tirato" l'acqua santa e per ogni diocesi c'era una persona, quindi per noi don Francesco - Civita e don Marco - Viterbo.

 Il Papa non c'era.

 Siamo ritornati in struttura tardi, dopo le 21:30 con il treno: carini e disponibili i vigili nelle stazioni perché ci hanno divisi per gruppi/diocesi e ci mandavano uno per volta per evitare troppa confusione, ci hanno aiutato nello spostamento a capire la nostra fermata che è Ipogeo degli Ottavi. Qualcuno ci aveva suggerito di non scendere lì anche se più vicino, ma senza spiegazioni, non gli abbiamo dato retta e così ci siamo ritrovati al buio, tutto spento e chiuso, ci abbiamo messo un po' per uscire perché non sapevamo proprio la strada.

Abbiamo utilizzato le torce dei telefoni, perché illuminazione pubblica zero! Camminare per Roma non è semplice, gli automobilisti cattivi e nervosi, sarà che eravamo tanti in giro, invece i vecchietti sono contenti, parolacce e insulti a valanga: suor Elisabetta si è messa in mezzo e ci ha aiutato ad attraversare.

 Accoglienza delle suore ottima, contentissime e foto ricordo: di gruppo, singole e tanta emozione, sono tutte vecchiette disponibili a soddisfare ogni richiesta; siamo in una scuola dell'infanzia, ci sono bambini piccoli in giro con educatrici. tutto è molto pulito, non c'è polvere, le docce come quelle di casa, ci hanno fatto mangiare bene e si sono preoccupate che tutti stessimo bene. In serata molti sono andati a cercare il dottore, anch'io per un dolore al polpaccio, dovuto allo sforzo della camminata, mi ha dato una pomata.

 Alle 23:30 ultimo incontro di raccomandazioni per mantenere l'ordine e la pulizia, per seguire il silenzio contemplativo senza usare il telefono; a mezzanotte liberi di riposare perché la sveglia del giorno dopo sarebbe stata alle 7:00.