Eh sì, è capitato! Si sono allineati i pianeti e finalmente siamo riusciti ad organizzare un viaggio di famiglia a Madrid per passare qualche giorno insieme alla zia Angela, mia sorella, che dimora in quella capitale da quasi cinque anni - in Spagna ci sta dai tempi universitari, ma quella è un'altra storia - e il suo compagno Aurelio.
Vuoi per le scarse risorse finanziare, vuoi per impegni vari, vuoi per il difficile incrocio dei tempi tecnici non eravamo mai andati noi tutti e cinque fino allo scorso venerdì, quando invece ci siamo imbarcati; per me il quinto viaggio in aereo, mia sorella ne fa almeno cinque l'anno, questa la proporzione tanto per rendere l'idea della differenza abissale tra di noi.
Con una forte dose di ansia mista a previdenza, siamo giunti a Fiumicino con largo anticipo, mi guardavo intorno come un bambino al luna park: tutto un luccichio un corri corri un rimanere a bocca aperta, in più la mia totale inadeguatezza linguistica. Nonostante ritardo del volo, gelo dell'aria condizionata, eccitazione da neofita siamo giunti sani e salvi in terra iberica e quando si sono aperte le porte d'uscita la zia Angela si agitava tutta per attirare la nostra attenzione: lacrime! Che bella sensazione essere attesi!
Per arrivare al nostro appartamento abbiamo impiegato circa un'ora di metropolitana e tre cambi, ma tutto era nuovo, parte del viaggio quindi istruttivo e fondamentale, come il biglietto da digitare, confermare, passare allo scanner.
Abbiamo visitato la città, i suoi musei e i parchi storici più importanti incastrando gli ingressi gratuiti e usufruendo degli sconti per studenti - giovani - insegnanti, per quattro ingressi abbiamo speso solo quindici euro; una giornata invece è stata dedicata ad un parco naturale tematico per sorprendere il piccoletto del gruppo, ma anche noi grandi ne siamo rimasti affascinati.
Tempo caldo secco, spesso sono stati superati i quaranta gradi, ma tra diffusori e fontanelle, parchi e monumenti con aria condizionata siamo beatamente sopravvissuti, nonostante le decine di chilometri macinati, perché non ci si può rilassare bisogna cercare di vedere il più possibile e girare in lungo e in largo, possibilmente in superficie e a piedi!
Questa la mia filosofia vacanziera, poverini loro!
Cibo: pranzo al ristorante tipico per festeggiare il capofamiglia, due gelaterie artigianali e una pizzeria da asporto italiani, i panini con i calamari, un locale salvadoregno per le radici familiari e pure qualcosa di grande distribuzione internazionale per accontentare i ragazzi e provare cappuccini con ghiaccio, paninozzi e anime giapponesi, coni gelato con la punta a ricciolo.
Trascorrere ventiquattro ore al giorno insieme, condividere tutti i pasti, convincere tutti della bellezza e della bontà di rimanere in fila per un'ora all'ingresso non è stato semplice, roba da mettere a dura prova i nervi e la resistenza di ognuno, ma anche questo fa parte del gioco.
Dopo un sondaggio insistente - perché non sono mai presa sul serio - ho saputo che la parte migliore delle vacanze per il cucciolo di casa è stata la fattoria, sorvolando su Picasso il Rinascimento e la residenza reale!
Bello tutto, ricominciamo a riempire il salvadanaio per la prossima meta.
Vacanza ben fatta!Bravi!!!
RispondiEliminaGrazie ❗
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