martedì 3 giugno 2014

RIPRESE DI RIPRESE. P. P. Pasolini al Castello Orsini

Tutti insieme di nuovo, costretti a venirmi dietro, questa volta al Castello Orsini per una mostra fotografica di nicchia, per palati difficili si dice in questi casi. Sì perché Pasolini è uno di quei personaggi che dividono il pubblico, non a tutti piace. Non è il mio regista preferito, ma non posso lasciarmi sfuggire questa ghiotta occasione e poi gioco in casa.
Freschi, forti e volenterosi affrontiamo la ripida salita che porta alla costruzione medievale, si tenta l'insubordinazione, ma naturalmente ho la meglio, ho deciso di portarli e così sia.
Arrivati al book shop, la signorina ci spiega che non è possibile visitare il maniero se non accompagnati da una guida, per motivi di sicurezza, ma il gruppo è appena partito e dovremmo aspettare almeno 25 minuti. Delusione e brivido, dato che i miei pargoli già cominciano a toccare tutto ciò a cui riescono ad arrivare con le loro diaboliche manine.
Non ho letto nessun cartello che spiegasse di visite guidate a scaglioni, siamo arrivati fino in cima, ma la visita sembra sfumare, impossibile resistere nella stanzetta tra tazze e scaffali; lampo improvviso, dichiaro che siamo interessati solo alla mostra di Pasolini e non all'architettura, la signorina gentilmente si informa via telefono e ci lascia salire al piano nobile, raccomandandoci cautela.

Le gigantografie di foto del set dei film occupano tre stanze, ma il percorso non è indicato; non ci sono didascalie che esplichino le situazioni sceniche, comunque il tutto è molto interessante, il bianco e nero predomina, il volto di Pasolini sta lì a controllare.
Il più grande dei miei figli borbotta che non ci sono foto allegre, in effetti le Marie vestite di nero incutono un certo timore. Ne vale comunque la pena.
Per l'ingresso si lascia un'offerta libera.















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