Ci incontriamo per strada, percorriamo lo stesso tragitto, siamo in fila dal dottore e non mi guardano, non mi parlano, non mi salutano, pace. Sono una povera Cenerentola, non do una buona impressione evidentemente, nei panni civili, soliti e semplici di tutti i giorni; e poi il ceppo familiare non è quello giusto, nobile e altolocato, ancora una volta pace, a me va bene così.
Poi scoprono che scrivi su un blog, scoprono che hai una certa "autorità" intellettuale, magari perché ti hanno vista in qualche foto accanto alle personalità; oppure ti incontrano in un ufficio sindacale, con le scartoffie scolastiche o ti scorgono tra i docenti in una saletta; peggio ancora quando capiscono che sei amica o parente di una persona importante, allora capita che ti salutino.
Non solo un banale saluto, furtivo, che mi lascerebbe già sconcertata, ma ti fermano, ti stringono la mano e ti rivolgono qualche domanda.
E li guardi incredula, non credi ai tuoi orecchi né ai tuoi occhietti.
E inizi a rimuginare, come mai l'altro giorno si sono girati dall'altra parte ed ora ti mostrano il loro miglior sorriso dentato...
Sono sempre io, quella del paesello o no?
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