giovedì 13 aprile 2017

GIOVEDI' SANTO, IN COENA DOMINI

Inizia così il triduo pasquale, i tre giorni che precedono la Pasqua, quando le celebrazioni si rincorrono fitte, gli impegni si susseguono e la chiesa si addobba, meraviglioso.
 Meraviglioso, per me e per chi crede, non pretendo che piaccia a tutti, naturalmente.

 La prima occasione é la celebrazione per ricordare l'istituzione dell'Eucarestia e la lavanda dei piedi: in duomo, seduti al primo banco, ci sono alcuni facchini del Santo co-Patrono e alcuni membri della Confraternita della Misericordia, a cui il parroco laverà appunto i piedi.
 C'è anche un altro appuntamento interessante, "privato" tra i bambini del catechismo della seconda elementare: appena al tramonto si ritrovano in chiesa con la catechista per recitare qualche preghierina e ricordare i simboli della Passione. Belli loro, un poco timidi quando si tratta di tirare fuori la voce e dedicare la preghiera, ma tutti contenti di stare insieme.
 Il giro é breve, perché al paesello sono visitabili solo due sepolcri - uno in duomo e l'altro presso la chiesa della Trinità: li chiamiamo sepolcri, ma sarebbero scene dell'ultima cena, rappresentazioni dell'Eucarestia, appunto.
 Non voglio passare per bigotta, esagerata o con qualche altra fantasiosa affermazione, ma questo per me é la forza: quando non sai più a chi rivolgerti, quando ti senti abbandonato anche dalle tue forze, l'unico rifugio e conforto é lì.
 Venerdì altro appuntamento imperdibile, la celebrazione della Croce, tanto per ricordarci che ognuno di noi ha proprie particolari difficoltà, che tutto ci spaventa, che il Legno a cui aggrapparsi quando l'umano non basta é solo Uno.

http://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&Citazione=Gv+13%2C1-15&Cerca=Cerca&Versione_CEI2008=3&VersettoOn=1


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