Sapete quanto mi piaccia prendere spunto dalla vita reale, dalla vita quotidiana, di tutti i giorni, magari banale, ma comunque sempre viva e vera, così non rischio di scadere nel dettoeridetto, nel giasentito e roba del genere...
Comunque sia, andate al bar a consumare un cappuccino, pensate di avere davanti una giovane donna stanca, dalle gambe doloranti, poco propensa alle questioni intellettuali, magari anche disperata nel suo lavoro, invece vi trovate a chiacchierare con un'archivista di tutto rispetto, dottorata, studiosa esperta dell'archivio comunale, anzi in azione per scrivere qualche pubblicazione scientifica di tutto rispetto, a breve termine. Ecco cosa mi piace della vita, l'imprevedibilità, il non scontato e di conseguenza odio coloro che si fermano alle apparenze, coloro che ti giudicano dall'aspetto dei tuoi indumenti, dal costo delle tue scarpe, in special modo dall'ISEE della tua famiglia...
E signori miei ce ne sono di persone così in giro, ne ho incontrate parecchie nella mia carriera e molte le incontro. Però che soddisfazione vedere i loro volti quando capisci che hanno capito di aver sbagliato valutazione...
E in questo discorso rientra anche la falsa stima che costruiamo dei nostri amici social, di quelli che magari non conosciamo proprio dal vivo o che conosciamo solo di vista, in giro per le strade del paese. I social deformano la realtà, confondono le idee, specie se valutiamo qualcuno solo dalle foto del profilo, troppo false, troppo ritoccate, non cadiamo in tentazione! Una persona non si conosce neanche dopo vari anni di frequentazione, magari con scambi eno-gastronomici, figuriamoci se ci si può fidare di contatti volatili e immagini in rete... Fortuna che il mio principe non si é fermato all'apparenza, né tanto meno si é lasciato intimidire dalla chiacchiera/parlantina, avrei potuto spaventarlo, a modo suo é un eroe, un campione, uno dallo stomaco forte...
Beh, certo ci sono le persone antipatiche a pelle, quelle di cui proprio non riesci a capire come fartele andare simpatiche, però ci si convive.
D'altronde sono consapevole che neanche voi, miei cari e affezionati lettori, vi fermate alle apparenze, linguistiche in questo caso, ma mi volete bene così come sono...
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