Ecco allora si comincia: a mio parere, il periodo più intenso, per la comunità, per la parrocchia, per la Chiesa. La benedizione delle palme, al paesello, sempre uguale a se stessa, ma sempre emozionante, la celebrazione in duomo, gremito e festante. Ci si ferma a chiacchierare anche dopo, ultime novità, arrivi e partenze, figli e scuola, menù, gite fuori porta, come ogni anno, sempre la stessa atmosfera gioiosa. Almeno per me, da trasmettere ai pargoli intanto, poi da grandi sceglieranno, come e con chi trascorrere la Solennità, per ora ci godiamo chitarre, amichetti e rami d'ulivo.
Potrebbe andare tutto bene, se non fosse il primogenito in ritardo di almeno venti minuti - e pensare che si é svegliato per primo - mi ha fatto scorrere quasi tutte le parolacce che conosco prima di mettersi sotto la doccia; appena alzata ho anche effettuato un giro di allenamento, tanto per respirare a pieni polmoni. E poi dopo un leggero pranzo casalingo - pasticcini ottimi della mia vicina a parte, tentazione non ti temo, anzi sì - ho sbirciato i test di storia del quarto, brivido di paura, gelo cosmico, indulgenza e Luigi, di che si tratta?
Ho proprio bisogno di stare all'aperto, al sole, alla luce, ho pensato di organizzare un giro in campagna pargolo-munita, si accettano idee, soluzioni campestri, rurali, si caldeggiano inviti, si effettuano sopralluoghi e si assicurano scambi culinari di ottimo gusto, lo sapete...
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