Sabato pomeriggio casalingo, passeggiata in compagnia della mia principessa, per coccolarci e per passare un'oretta insieme; si va a chiacchierare con due delle mie cugine/confidenti, perché ogni tanto ci vuole e tra donne ci si capisce.
Non servono tanti preamboli, entriamo subito in merito a figli e problemi, dubbi e incertezze, capricci e ragionamenti: chi conosce la giusta formula magica per crescere pargoli "buoni"? Ma poi esistono pargoli buoni? No perché le pipp& mentali sono all'ordine del giorno, le soluzioni tardano ad emergere e ti senti un genitore sbagliato, magari troppo esagerato, apprensivo, poco autoritario/autorevole o troppo esigente, all'antica, poco malleabile o chenesoio...
E allora ci confrontiamo su scelte sportive, festeggiamenti vari, amichetti specchio, richieste fuori luogo e tutto un arcobaleno di pensieri e parole che vorticano in mente e ti scuotono i nervi...
Il paragone tra sistemi educativi, modi e metodi di punizione, consigli di crescita ci sta sempre, specie se ti puoi aprire senza riserve, parlare in libertà senza il timore di essere giudicato sbagliato o diverso; chiedo pareri, considero le differenze, cerco appoggio e a cuore aperto domando quale impressione trasmetto, quale immagine di me mamma-donna traspare, sempre dubbiosa io.
Oggi ho discusso di figli, capita a volte di parlare di uomini, ma a scuola ogni mattina per questi nove mesi ho messo in gioco le mie capacitá, ho dubitato della mia preparazione, mi sono chiesta se avessi scelto il giusto lavoro, se la mia professionalitá fosse all'altezza delle mie aspettative...
E niente, sono giunta alla conclusione che so di non sapere, so di avere grossi limiti ed essere incompleta, cammino per imparare...
L’incertezza è la condizione perfetta per incitare l’uomo a scoprire le proprie possibilità.
(Erich Fromm)
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